Arrestato il candidato sindaco di Albanella Pasquale Mirarchi: nella sua abitazione gli uomini della Dia di Salerno, durante una perquisizione, gli hanno ritrovato una pistola...
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Procediamo per ordine. Il collegamento di Mirarchi con Alfieri emergerebbe da una serie di intercettazioni a seguito delle quali gli investigatori avrebbero ipotizzato un rapporto di amicizia tra i due. Ci sarebbero discorsi abbastanza inequivocabili e anche «finanziamenti» fatti ad Alfieri per il tramite della Dervit di Roccadaspide. Ovvero, di una azienda specializzata in impianti elettrici che avrebbe vinto una gara d'appalto - ritenuta dall'Antimafia non regolare - per la manutenzione della pubblica illuminazione ad Agropoli. Secondo la Dda, Vittorio De Rosa, titolare dell'azienda, è responsabile di turbativa d'asta e per questo ora indagato nella stessa inchiesta che ha travolto il Comune di Agropoli. Mirarchi, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe molto vicino anche a questa azienda e avrebbe fatto - ma sono solo ipotesi investigative al momento - da tramite tra la Dervit e Alfieri. Ieri mattina, così, con un decreto firmato dal sostituto procuratore Montemurro, gli uomini del colonnello Pini hanno effettuato una doppia perquisizione a carico di De Rosa e di Mirarchi, nelle loro abitazioni e presso i loro uffici aziendali. Quando poi a casa di Mirarchi è stata trovata l'arma illegale è scattato immediatamente l'arresto. La sua campagna elettorale ora viene messa a serio rischio. In queste ore sarà il prefetto di Salerno, Francesco Russo, a decidere se Albanella andrà o meno al voto. Nel corso delle perquisizioni, gli uomini della Direzione investigativa Antimafia hanno portato via documenti e supporti telematici che verranno ora controllati.
La procura Antimafia di Salerno accusa Alfieri e Coppola di voto di scambio politico mafioso ma, negli avvisi di garanzia notificati una decina di giorni fa sempre dagli uomini della Dia di Salerno, sono contestati anche i reati di violenza privata e concussione a carico di ignoti. In particolare, a carico di Alfieri vi sarebbe anche un rapporto abbastanza diretto con la famiglia Marotta ritenuta a pieno titolo il gruppo malavitoso che controlla il territorio agropolese. Ad incastrare Alfieri, consigliere ricordiamo di Vincenzo De Luca. Anche Franco Alfieri, ricordiamo, è candidato sindaco alle amministrative. Questa volta, però, nel Comune di Capaccio Paestum.
Alfieri, nel 2016, era stato preso da esempio proprio da Vincenzo De Luca, in piena campagna elettorale per il Sì al referendum costituzionale, perché ritenuto il politico in grado di fare «clientela organizzata, scientifica, razionale, come Cristo comanda» lasciandosi andare alla ormai celebre battuta sulla «frittura di pesce». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino