Sono stati a processo sette anni prima di sentire pronunciare le parole «assoluzione» perchè «il fatto non sussiste» o per «non aver commesso...
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L’inchiesta partì nel 2011 e portò alla luce un presunto giro di tangenti e regalie varie da parte di camionisti che avrebbero versato soldi ai poliziotti affinché questi ultimi chiudessero un occhio su presunte irregolarità rilevate in autostrada o su alcune autorizzazioni al transito. Ad incastrare i poliziotti furono anche alcuni video e intercettazioni ambientali disposte dalla procura. Gli inquirenti infatti riuscirono a piazzare delle microspie e delle telecamerine all’interno della macchina di servizio utilizzata dagli indagati in modo da seguire passo passo le loro attività. Gli indagati erano complessivamente dodici, sono otto andarono a processo.
L’episodio più grave riscontrato dagli inquirenti, quello di un autista che procedeva contromano a Lancusi. Il camionista venne fermato e lasciato andare, senza multa nè contestazione penale. Nell’indagine c’è anche un carro carnevalesco diretto da Eboli ad Agropoli che non aveva i documenti in regola. Anche in questo caso i poliziotti chiusero un occhio. C’erano camionisti che pagavano mazzette per un sorpasso vietato e altri che evitavano il sequestro del tir senza assicurazione. In genere il tariffario era di 50 euro per ciascuna irregolarità sulla quale si chiudeva un occhio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino