Cava de' Tirreni, manca il personale: si ferma il 118

La continuità di gestione dell’emergenza vacilla a causa di ferie e malattie di medici ed infermieri. La postazione metelliana già chiusa per due giorni, lo stesso accadrà domani sera: «Intervenire subito»

La postazione del 118 a cava de' Tirreni
Malattie e ferie: giovedì e venerdì la postazione del 118 di Cava de' Tirreni è rimasta chiusa e un nuovo stop è previsto per domani sera. Caos e...

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Malattie e ferie: giovedì e venerdì la postazione del 118 di Cava de' Tirreni è rimasta chiusa e un nuovo stop è previsto per domani sera. Caos e disagi per il servizio di emergenza territoriale, ancora una volta causata dalle carenze di organico. Risultato? La città resta sprovvista di ambulanza e dell’equipaggio di pronto intervento sanitario. In caso di emergenze bisogna attendere l’attivazione di una postazione di 118 dei comuni vicini con conseguenti ritardi. Ci risiamo, come accaduto la scorsa estate, anche quest’anno si ripresentano i stessi disagi nella gestione del 118. All’origine c’è la carenza cronica di personale, sia medico sia infermieristico che diventa ancora più grave nel periodo estivo, complici le ferie. 

«Non è possibile: siamo alle solite - spiegano i sanitari - il personale è carente e con le ferie estive ed eventuali malattie non ci sono medici ed infermieri che riescono a coprire tutti i turni. La soluzione? La postazione viene chiusa anche per giorni e ancor peggio nel fine settimana. Se ci sono chiamate di pronto intervento, devono intervenire da comuni vicini con ritardi inevitabili. I rischi sono altissimi. In caso di infarto o traumi da incidenti anche solo pochi minuti possono essere determinanti per salvare vite». 

Oggi, come l’anno scorso, la richiesta è chiara: una soluzione per potenziare gli organici, vista anche la scarsa appetibilità degli incarichi per i quali molti avvisi e concorsi vanno deserti. Le problematiche relative agli organici non attanaglia solo il 118, ma anche l’ospedale Santa Maria dell’Olmo. Nei giorni scorsi a lanciare l’allarme sono stati gli operatori sanitari ed i rappresentanti del Comitato Civico Ospedale Santa Maria dell’Olmo e Costa D’Amalfi che chieodno interventi immediati. A quanto si apprende, le divisioni a maggior rischio sarebbero il pronto soccorso e l’ortopedia, ma di conseguenza anche la chirurgia e la medicina, vista la necessità della presenza di un chirurgo e un medico di medicina interna nella composizione dei turni della divisione di prima emergenza. Nei primi giorni di giugno, le attività operatorie sono state garantite ma si temono delle interruzioni. Come spiegato dagli stessi sanitari nelle diverse divisione a rischio sono venute a mancare, per pensionamenti e trasferimenti, alcuni camici bianchi. A ciò bisogna aggiungere le normali assenze per ferie. I rappresentanti del Comitato a difesa dell’ospedale hanno chiesto un intervento immediato da parte delle autorità cittadini per evitare che inizi un’estate calda sul fronte dei disagi e delle carenze di servizi ed organici.

 

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Il Mattino