Marito picchiato dalla moglie «Io, preso a calci e bastonato»

Marito picchiato dalla moglie «Io, preso a calci e bastonato»
Picchiato, bastonato e preso a calci dalla moglie davanti alla loro bambina per 9 lunghissimi anni. Una delle tante storie di violenza domestica dove, però, questa volta...

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Picchiato, bastonato e preso a calci dalla moglie davanti alla loro bambina per 9 lunghissimi anni. Una delle tante storie di violenza domestica dove, però, questa volta nei panni del carnefice c’è la donna e, in quelli della vittima, l’uomo, è approdata ieri davanti al giudice della terza sezione penale del tribunale di Salerno. Maltrattamenti aggravati dal fatto di essere stati compiuti davanti alla figlioletta e violazione degli obblighi di assistenza familiare sono le accuse contestate a carico di M.C.G., assistita in aula dall’avvocato Alfredo Pellecchia.


Davanti al giudice è stato proprio l’ex coniuge, parte offesa nel procedimento, a ricostruire il calvario di una vita matrimoniale andata avanti a suon di botte, vessazioni e minacce. Svariati gli episodi che si sarebbero consumati dal 2006 al gennaio 2015, epoca della denuncia che ha messo in moto la macchina della giustizia facendo poi da preludio alla separazione. L’uomo sarebbe stato costantemente picchiato dalla donna che, colpendolo con calci e pugni, lo avrebbe spesso malmenato anche con un bastone. A quelle scene di ordinaria follia sarebbe stata costretta ad assistere anche la bambina, figlia dei due coniugi, trasformata dalla madre in impotente spettatrice di quelle violenze sin dalla più tenera età. Più volte, inoltre, la donna avrebbe abbandonato il tetto coniugale lasciando marito e figlia e sparendo per intere settimane. Accuse pesanti, quelle confluite nel capo di imputazione, confermate anche dalla deposizione della sorella della vittima ascoltata ieri dal giudice.


La donna ha raccontato il rapporto conflittuale che la legava all’ex cognata riferendo un episodio inquietante: «Era il giorno del mio matrimonio – ha affermato – e mia cognata lo ha reso davvero indimenticabile facendomi a pezzi l’abito da sposa tagliandolo con le forbici. Dovemmo chiamare otto sarte dell’atelier per renderlo presentabile. Credo che verso di me abbia sempre nutrito un sentimento di invidia».
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Il Mattino