Nuova richiesta di rinvio a giudizio per il governatore Vincenzo De Luca. Il reato contestato, questa volta, è di falso in atto pubblico per aver approvato, quando era...
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De Luca non è l’unico indagato: con lui anche altre ventisei persone tra le quali l’intera giunta comunale (tra cui Eva Avossa, Gerardo Calabrese, Alfonso Buonaiuto, Augusto De Pascale, Domenico De Maio, Ermanno Guerra) e altri amministratori che siedono oggi in consiglio regionale. Si tratta del presidente della commissione trasporti Luca Cascone; quello della commissione bilancio Franco Picarone; del segretario dell’ufficio di presidenza Vincenzo Maraio e del consigliere regionale Aniello Fiore, tutti eletti alle ultime regionali nelle liste collegate a De Luca.
Ipotesi di reato più gravi per gli altri indagati, tecnici e imprenditori impegnati nell’opera, accusati a vario titolo di peculato e turbativa d’asta. Si tratta dell’ex dirigente ora in pensione Domenico Barletta e del dirigente Alberto Di Lorenzo (già coinvolti con De Luca nell’inchiesta sul termovalorizzatore); quindi dei funzionari comunali dell’ufficio tecnico Antonio Ragusa e Lorenzo Criscuolo; degli imprenditori e tecnici di cantiere Gilberto Belcore, Armando ed Enrico Esposito, Paolo Baia, Patrizia Lotti; Sergio Delle Femmine, Salvatore De Vita, Marta Santoro, Antonio Fiengo, Mario Del Mese e Vincenzo Lamberti. Per dodici tecnici era stata anche avanzata richiesta di arresto poi bocciata dal giudice per le indagini preliminari Stefano Berni Canani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino