Mille profughi ucraini aiutati dallo sportello d'accoglienza e orientamento di Agropoli

Il bilancio di un anno d'attività: 245, di cui 101 minorenni, sono stati ospitati sul territorio comunale. Elaborate 542 pratiche per il Consolato e 237 per la Questura

Un momento della cerimonia di questa mattina
Ottimi riscontri per lo sportello di accoglienza e orientamento profughi ucraini. Nel corso della cerimonia di ieri mattina, alla presenza del sindaco Roberto Mutalipassi...

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Ottimi riscontri per lo sportello di accoglienza e orientamento profughi ucraini. Nel corso della cerimonia di ieri mattina, alla presenza del sindaco Roberto Mutalipassi e del vicesindaco Maria Giovanna D’Arienzo, il console generale di Ucraina, Maksym Kovalenko ha elogiato l’amministrazione comunale di Agropoli per la sensibilità dimostrata e l’operato compiuto dallo sportello, tra i pochi attivati in Italia e in maniera così tempestiva rispetto all’inizio del conflitto russo- ucraino, che in un anno ha fatto numeri davvero importanti.

In un anno di attività lo sportello ha registrato 973 presenze di cittadini ucraini profughi arrivati in Cilento. Di questi 245, di cui 101 minorenni, sono stati ospitati sul territorio comunale. Sono stati iscritti 15 minori nelle scuole per l’infanzia, 5 nelle scuole secondarie di primo grado e 10 nelle secondarie di secondo grado nel territorio del Comune di Agropoli. Altri 50 bambini sono stati iscritti nelle scuole dei comuni limitrofi. Per quanto riguarda gli adulti, in 70 sono stati iscritti ai corsi di lingua e cultura italiana; 90 a corsi professionalizzanti. Sono state inoltre elaborate 542 pratiche per il Consolato e 237 per la Questura.

«Un lavoro di grande collaborazione - hanno spiegato il sindaco Roberto Mutalipassi e il vicesindaco Maria Giovanna D’Arienzo - che ha visto al centro tanti profughi ucraini che hanno ricevuto la giusta assistenza e sostegno. Da sempre Agropoli è città dell’accoglienza e aiutare chi fugge dagli orrori della guerra è il minimo che potevamo fare. Un impegno che continua, costante, aprendo le braccia a chi è in difficoltà».

 

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Il Mattino