È stato presentato oggi a Salerno, con la collaborazione di Confindustria Salerno, l’accordo triennale tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo...
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Per l’industria italiana, costituita soprattutto da PMI, lo sviluppo di Industria 4.0 e il relativo Piano del Governo possono essere la strada per recuperare competitività e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono enormi, ma richiedono un intervento a tutto tondo, con investimenti in capitale fisso e immateriale, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso. Occorre partire subito perché le tecnologie sottostanti Industry 4.0 necessitano di 10-15 anni per raggiungere la completa maturità nel mercato ed essere pienamente efficienti.
Gerardo Gambardella, presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Salerno: “Confindustria Salerno è impegnata a sostenere le aziende nella delicata fase di attuazione delle opportunità offerte dalle direttive di Industria 4.0. Esse segnano un risolutivo cambio di passo rispetto alle precedenti azioni di innovazione industriale, saranno così pervasive da impattare su tutte le funzioni aziendali, modificheranno il modo di pensare e ideare un prodotto, di progettare e far funzionare i processi produttivi e l’intera catena di distribuzione. Per realizzare tutto ciò è necessario il supporto del mondo del credito, di Istituti bancari che credano nell’innovazione e la sostengano. L’accordo con Intesa San Paolo va in questa direzione, oggi le imprese salernitane hanno uno strumento in più a loro disposizione.”
Gianluigi Viscardi, vice presidente Confindustria Piccola Industria: “La più grande sfida per ogni impresa è quella di riuscire ad essere competitiva sul mercato, sempre più internazionale e in continua evoluzione. Per vincere questa sfida le nostre pmi devono essere facilmente riconfigurabili, riadattabili e interconnesse, pronte a rispondere alle esigenze globali e alle richieste dei nuovi consumatori. Per fare la differenza occorre quindi puntare con decisione sulla conoscenza sia investendo sul capitale umano sia attraverso la condivisione interna del know how grazie alle nuove tecnologie disponibili. Un altro requisito fondamentale è l'interconnessione, ovvero la capacità di mettere in collegamento le macchine tra loro e l’impresa con l’esterno. L'accordo che abbiamo siglato con Intesa Sanpaolo va proprio in questa direzione: sostenere gli investimenti e la trasformazione delle imprese”.
Francesco Guido, direttore regionale di Intesa Sanpaolo e direttore generale Banco di Napoli: “Seppure in un quadro economico migliorato rispetto al passato dobbiamo registrare come non vi sia ancora un'adeguata ripresa degli investimenti produttivi. è un problema globale, ma che in Italia è particolarmente avvertibile vista la piccola dimensione e conseguente scarsa patrimonializzazione delle nostre PMI. L’accordo che presentiamo oggi vuole aiutare le aziende italiane a migliorare la loro capitalizzazione e a cogliere le grandi opportunità che la digitalizzazione e i nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale offrono. Azioni che richiedono investimenti sia finanziari che nel capitale umano. Intesa Sanpaolo ha di recente lanciato il Progetto Filiere che va nella direzione di agevolare la richiesta ed il costo del credito per tutte quelle aziende fornitrici di un progetto produttivo.” Leggi l'articolo completo su
Il Mattino