Il 18 dicembre presso l’unità operativa di anatomia patologica dell’ospedale Villa Betania di Napoli saranno eseguiti ulteriori esami istologici sul cuore e sui...
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La denuncia, presentata dal papà di Lucia, Carmine Ferrara ha portato all’avvio di un’inchiesta. La Procura di Salerno ha già proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati di quattro medici (tre cardiochirurghi ed un rianimatore). «A Ferragosto per accontentarmi era uscita di casa per andare a vedere la festa in paese, poi era ritornata facendo la salita ripida di corsa, tutto di un fiato: stava bene, se avesse avuto un cuore malato non sarebbe riuscita a farlo - aveva raccontato il padre di Lucia - voglio la verità su quanto le è accaduto dopo che è entrata in sala operatoria».
Sin da piccola, Lucia soffriva del cosiddetto soffio al cuore (insufficienza mitralica) a fine agosto era sta ricoverata al Santa Maria dell’Olmo per un banale capogiro. Dopo alcuni giorni la studentessa, allieva di una scuola di teatro, fu trasferita al San Leonardo e sottoposta ad intervento per la sostituzione di una valvola. «Mi avevano detto che era un intervento di routine - ha raccontato il padre dopo il decesso - ma una volta in sala operatoria non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto tante cose diverse. Poi l’hanno riportata in sala operatoria. Noi non sappiamo cosa sia successo. Vogliamo sapere la verità». Subito dopo il decesso, i familiari hanno presentato una denuncia che ha dato il via all’inchiesta. L’Azienda San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, se pur in modo ufficioso, ha ribadito che le condizioni della ragazza erano gravissime. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino