Rapine con tranello in autostrada: scattano due condanne

Rapine con tranello in autostrada: scattano due condanne
CASTEL SAN GIORGIO. Due condanne e tre assoluzione nel processo concentrato su una banda accusata in concorso di una serie di rapine consumate ai danni di autisti che...

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CASTEL SAN GIORGIO. Due condanne e tre assoluzione nel processo concentrato su una banda accusata in concorso di una serie di rapine consumate ai danni di autisti che trasportavano nei loro furgoni banda stagnata. Il tribunale ha condannato Vincenzo Palumbo e Fabio Iovine (pene di 1 anno e 4 e 1 anno e 2 di reclusione), per poi assolvere Gennaro De Prisco, difeso dal legale Cosimo Vastola, Giuseppe Catone e Andrea Forino. Alcuni episodi risalivano al del 2009. La prima rapina era contestata a De Prisco, Catone, Iovine e Palumbo, con il primo finito sotto processo in qualità di gestore della società “Nuova Cooperativa San Pietro”, presunto istigatore e mente dell’azione criminale. E Catone nel ruolo di autista disturbatore. Era lui che per la Procura avrebbe guidato il tir che il 30 luglio 2009, in via Guerrasio, innescò l’assalto a Castel San Giorgio, bloccando la marcia dell’autotreno carico di 30 tonnellate di banda stagnata. Iovane invece era accusato di essere stato l'uomo della copertura per Palumbo che, armato di pistola, avrebbe tentato di forzare la serratura della portiera del tir, per poi salire a bordo e consumare il reato. Ma l'autista reagì, barricandosi all’interno e riprendendo la corsa


Il secondo episodio era un altro tentativo gemello, provato sei giorni prima a Castel San Giorgio, con lo stesso meccanismo orchestrato ai danni di un altro tir che trasportava la stessa merce. Anche quella vota il colpo fallì perché il tir carico di banda stagnata si bloccò nel traffico, innescando la fuga del commando da rapina, vessato da due buchi nell’acqua ora finiti in un processo che dovrà accertare e comprovare le ipotizzate responsabilità penali. Le motivazioni della sentenza saranno rese entro i termini previsti dalla legge Leggi l'articolo completo su
Il Mattino