Una riunione per decidere gli assetti del Pd regionale. A cominciare dalla scelta (a breve) del presidente dopo mesi di impasse. Ma è naturale, che alla fine, il discorso vira...
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«Se il candidato del Pd è il giudice Cantone sono pronto a fare un passo indietro», dice lui, alla fine, che sa bene come il numero uno dell’Authority anti corruzione ha già esternato la sua indisponibilità. E ne è convinto pure lui se, appena la settimana scorsa, davanti ai sindaci salernitani che aveva riunito proprio per la sua candidatura, aveva detto più o meno così: «Ha un incarico prestigioso, figuriamoci, se si candida alla Regione...». Appunto. E senza il giudice lo scenario è diverso. E in salita. «Non vedo in giro - ha ragionato ad altra voce - un candidato vincente. Ed in questo quadro l’unica soluzione per scegliere l’uomo giusto sono le primarie». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino