Riapertura del tribunale di Sala Consilina, il caso agita la politica: è lite Iannone-Matera

La discussione avviata in Senato per rivedere la geografia giudiziaria provoca il duro botta e risposta tra fazioni opposte

Il tribunale di Sala Consilina
Il tribunale di Sala Consilina è un caso. Un caso nazionale lo è stato - anche se passato sotto traccia - nel 2012 quando fu annesso a quello di Lagonegro. Lo...

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Il tribunale di Sala Consilina è un caso. Un caso nazionale lo è stato - anche se passato sotto traccia - nel 2012 quando fu annesso a quello di Lagonegro. Lo è ora che, di fronte allo spiraglio per la riapertura, è partita una velenosa bagarre politica. Nel 2012 è certamente stato un unicum perché è stato l’unico annesso a un tribunale fuori regione, quello di Lagonegro, con inevitabili scossoni nel sistema giudiziario e paradossi mai superati. Ora è il ring sul quale lottano politici, sfondo davanti al quale è in atto un balletto di responsabilità e tentativi di farlo riaprire. Questo da quando si è aperta una discussione sulla rivisitazione della geografia giudiziaria italiana dopo il fallimento - appurato da dati e fatti - di quella del 2012. Ma nello spiraglio ci sono le ombre di una politica che si scontra su responsabilità e futuri (magari) meriti.

Scintille si registrano tra il consigliere regionale Corrado Matera, originario del Vallo di Diano, e il senatore Antonio Iannone. «Cerco di far riaprire il tribunale da quando nel lontano 2012 - ha ricordato Matera - è stata assunta dal governo Monti, sostenuto dal centro sinistra e dal centro destra, la scelta scellerata di rivedere la geografia giudiziaria». Per Matera è evidente che la soppressione rappresenta un errore legislativo grave, compiuto in spregio alla legge madre che ha prodotto effetti disastrosi e fallimentari ai danni delle comunità interessate. «Informerò il viceministro Sisto, che di recente ha parlato di “assenza di progetti e di esigenza di trovare fondi” che per Sala Consilina la struttura già esiste e i fondi verranno garantiti dalla Regione Campania». Matera ha provveduto ad inoltrare ai parlamentari della Campania, compreso il senatore Iannone, la documentazione relativa all’audizione di qualificati portatori di interessi. 

«Il consigliere Matera, oltre a girare con letterine e delibere, racconta anche falsità storiche tese a fare tutti colpevoli perché è colpevole la sua parte politica. Ribadisco: a Sala Consilina fu operato uno scippo a favore di Lagonegro del Pd di Pittella con il silenzio complice del Pd di De Luca», attacca il senatore di Fratelli d’Italia. «Per quanto mi riguarda sto seguendo una strada figlia del confronto con il sottosegretario Del Mastro, di cui ho parlato anche con il presidente del tribunale di Salerno. Sto seguendo una strada concreta e non iniziative pulcinellesche di chi doveva opporsi quando la sua parte politica lo ha accorpato fuori regione». E tra i due litiganti ecco il Movimento 5 Stelle. «Il Vallo di Diano non può restare l’unico territorio in Italia ad avere la sede del tribunale in un’altra regione», argomentano il senatore Francesco Castiello e la già senatrice Felicia Gaudiano.


 

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Il Mattino