Riaprire il cancello che immette alla pineta del Castello di Arechi. L'obiettivo dell'hashtag #apritequelcancello, che ribalzando da giorni su Facebook sta diventando un...
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A lanciare la petizione, capeggiati dalla guida dell'associazione nazionale AIGAE Adriano De Falco, sono «semplici cittadini salernitani» che hanno «a cuore lo sviluppo turistico e culturale della città». I quali, nel lanciare la mobilitazione social, raccontano che per raggiungere oggi il castello bisogna percorrere «una strada asfaltata di circa 6 km, la quale passa per lo svincolo autostradale che nelle ore di punta risulta essere molto intasata da auto e camion che risalgono dal porto attraverso il viadotto Gatto. I nostri predecessori - continuano - per raggiungere il maniero cittadino utilizzavano un antico sentiero, tutt’oggi presente e che chiameremo Sentiero del Principe, lungo solamente circa 1,5 km». Un sentiero che attraversa il centro storico alto di Salerno e si immette nella pineta del colle Bonadies. Il problema è che «l’accesso alla pineta è bloccato da un cancello chiuso a chiave, la pineta è di proprietà dell’ente Provincia il quale, adducendo motivi di sicurezza, manutenzione ed inagibilità, mantiene chiuso ormai da molti anni il cancello senza operare alcun intervento volto alla fruibilità di cittadini, turisti ed escursionisti».
Da qui la petizione: «Ci rivolgiamo a tutti i cittadini salernitani, a tutte le associazioni di categoria, a tutti gli imprenditori locali (turistici e non), a tutte le strutture turistico/ricettive alberghiere ed extralberghiere, a tutti gli appassionati di escursionismo, storia e cultura locale». La speranza è che la «Provincia prenda atto della volontà popolare e dell’esigenza turistica che quel cancello aperto (secondo gli stessi orari di apertura del Castello di Arechi), possa comportare per lo sviluppo di nuove forme di turismo della città di Salerno. L’esplosione del turismo escursionistico nella vicina Costiera Amalfitana (Sentiero degli Dei e Valle delle Ferriere sono degli esempi), sia da monito anche per la città capoluogo».
La petizione si può firmare attraverso la piattaforma change.org oppure nei numerosi esercizi commerciali della città che hanno aderito, a partire dal bar del Castello di Arechi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino