«Non ci riconosciamo in una scuola che non difende i più deboli, che non educa al rispetto dell’altro, che non ha la volontà di affrontare i problemi,...
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La reazione dei docenti arriva dopo le precisazioni della dirigente scolastica Maria Masella all’indomani della denuncia fatta dalla mamma di Rebecca, l’alunna vittima dei bulli. «Era un video privato - ha detto la preside - condiviso solo sul gruppo gestito dagli studenti. Per i ragazzi interessati e per tutta la classe, sono stati adottati i provvedimenti ritenuti più opportuni. Inoltre le asserire “botte in testa” e le “sberle” non risultano affatto presenti nel video tant’è che le notizie diffuse risultano non veritiere oltre che diffamatorie nei confronti degli studenti coinvolti e dell’intera scuola. Gettare fango su una scuola e sulle persone, è ignobile!».
Parole che hanno indignato molti docenti anche perché nel video diffuso dalla tv locale si vede la ragazzina presa a schiaffi in testa mentre i compagni ridono. «Scegliere di minimizzare - ribadiscono alcuni professori - quanto accade invece di denunciare ed intervenire con fermezza per tutelare la sicurezza e la serenità degli studenti, danneggia la scuola e lede l’immagine di tanti docenti che ogni giorno con onestà e professionalità svolgono il loro lavoro, tra mille difficoltà e non supportati da chi dovrebbe per primo essere esempio di rispetto della legalità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino