Ruggi, l'odissea di un 83enne salernitano: "Femore rotto, ripassi lunedì"

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Codice rosso al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Si supera la media di 250 accessi al giorno. Turni con poco più di dieci operatori, tra medici e infermieri a gestire il flusso dell’emergenza. Ore di attesa e file lunghissime per una diagnosi di cinque minuti. «Casi eccezionali – spiega il direttore generale Vincenzo Viggiani – e speriamo che non si ripetano».



Ma intanto nel pronto soccorso preso d'assalto si moltiplicano disagi e denunce. Aspettare quattro ore per il triage e altre cinque per la radiografia. Ripetere tutto lunedì prossimo. È l’odissea dell’ottantatreenne Ugo Lalicata, salernitano, che l’altro ieri ha sofferto per ore al pronto soccorso per scoprire di avere un femore rotto, però non c’è possibilità di ricovero.









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