Sala Consilina, battaglia trasversale per riaprire il tribunale: «Presidio anticlan»

Sala Consilina, battaglia trasversale per riaprire il tribunale: «Presidio anticlan»
Il Vallo di Diano ha alcune ferite che durano e sanguinano da tempo. Servizi e diritti tolti per ordini superiori ed esterni al comprensorio che fanno male a una comunità...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il Vallo di Diano ha alcune ferite che durano e sanguinano da tempo. Servizi e diritti tolti per ordini superiori ed esterni al comprensorio che fanno male a una comunità di circa centomila persone. Ce ne sono due in particolare che penalizzano l'area a sud della provincia di Salerno. La prima, quella che dopo 34 anni ancora vive tra promesse e speranze, è la Sicignano-Lagonegro, tratta ferroviaria sospesa dal 1987. La seconda, più, recente, fa altrettanto male e comporta - stando a quanto sostenuto dagli addetti ai lavori - gravi conseguenze alla sicurezza: si tratta della chiusura del Tribunale e quindi della Procura di Sala Consilina

Era il 2012 quando nel nome della spending review il governo decise di ridisegnare la geografia giudiziaria della penisola che - semplificando - comportò la chiusura di diversi tribunali annessi ad altri. In tutta Italia uno solo tribunale è stato annesso fuori dalla propria provincia, fuori dalla propria regione, con una serie di conseguenze per corte di appello, procure, dipartimenti antimafia e altri aspetti: quello di Sala Consilina convogliato a Lagonegro in Basilicata. Da quel 2012 è iniziata una battaglia per cercare di tornare indietro a farlo riaprire. Una battaglia che ha ripreso vigore nel 2015 quando l'allora procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, sentenziò: «La chiusura del tribunale di Sala Consilina - disse e scrisse - rende orfano un intero territorio di un importante presidio di giustizia, un territorio che fa da cerniera alle criminalità organizzate come Camorra e Ndrangheta». Roberti si dimenticò di citare anche la mafia tarantina, anche perché l'inchiesta che ha portato a svelare la presenza pure della criminalità organizzata pugliese è del 2020. Si tratta di una inchieste emerse in questi anni nelle quali le parole di Roberti sono state confermate dalla realtà: il Vallo di Diano è una sorta «rotatoria con sosta» delle criminalità organizzate.

«La madre di tutte le battaglie del Vallo di Diano è quella per il ripristino del Tribunale di Sala Consilina», lo sta sostenendo da un po' di tempo il consigliere regionale Corrado Matera il quale ha presentato un proposta di legge finalizzata al ripristino dei Tribunali ingiustamente soppressi. «Ho chiesto - ha sottolineato Matera - ai capigruppo di loro di attivarsi con i propri riferimenti parlamentari e governativi, affinché in sede nazionale si possa parlare una sola lingua». Da altre parti politiche (Valiante e Conte) si chiede un tribunale del Parco o del sud della provincia di Salerno. «Non è quello che serve - ha sostenuto Angelo Paladino presidente dei giuristi cattolici -, è il Vallo di Diano a necessità della giustizia di prossimità e non di un nuovo accorpamento». Paladino ha scritto al vice coordinatore di Forza Italia, Guido Milanese, per «raggiungere» la ministra Carfagna. «L'iniziativa interministeriale, assunta dalle ministre Carfagna e Cartabia, di istituire una Commissione per la Giustizia nel Mezzogiorno, apre un importante spiraglio alla speranza di vedere riaperto il Tribunale di Sala Consilina. Un'occasione che altri territori stanno già sfruttando adeguatamente come le Marche per il Tribunale di Camerino e alla Regione Basilicata per quello di Melfi. Alla perdita del Tribunale - ha ricordato Paladino - è seguita quella delle Carceri Circondariali di Sala Consilina ed il depotenziamento di numerosi uffici pubblici e presidi di Forze dell'Ordine (INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate e Tenenza Guardia di Finanza) con conseguente depauperamento istituzionale di una vasta zona». 

Le richieste di aiuto sono quindi diverse e trasversali sia nel mondo politico, sia in quello della Giustizia, arrivando fino, ovviamente alla società civile. «Il Vallo di Diano non può restare l'unico territorio in Italia ad avere la sede del tribunale in un'altra regione. Con un disegno di legge presentato in Senato - hanno svelato il presidente delle Aree interne Michele Cammarano e la senatrice Felicia Gaudiano del Movimento 5 Stelle -, chiediamo che siano ridefiniti gli assetti territoriali in relazione al fabbisogno e alle esigenze oggettive dei territori. È nostro dovere invocare il ripristino di un presidio di legalità e di garanzia di giustizia, a tutela dei cittadini contro fenomeni di corruzione, racket e traffici illegali. Per tale motivo è indispensabile che sia riattivata la sede del Tribunale di Sala Consilina».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino