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Aveva chiesto di andare in un parco acquatico da tempo ma i genitori non hanno mai potuto accontentarlo perché entrambi impegnati nel negozio di famiglia, un panificio in via Nolana a Pompei, proprio accanto al Santuario. Così il fratello e la sorella maggiore, dopo le ripetute insistenze del «piccolo di casa» ieri avevano deciso di accontentarlo e di portarlo all’Aquafarm sul litorale battipagliese. Nessuno avrebbe immaginato che poteva essere il suo ultimo giorno di vita perchè il gioco che tanto voleva fare si è rivelato fatale: il piccolo è morto, forse a causa di un colpo alla testa, forse per un malore.
Flavio P., 12 anni, quasi non stava più nella pelle e felice ha iniziato a salire e scendere dagli scivoli e a passare da un gioco d’acqua ad un altro. Fino a quando non è accaduto quello che nessuno avrebbe mai voluto raccontare: è sceso da uno degli scivoli, si è alzato, è andato sulla sdraio accanto ai fratelli e ha iniziato a vomitare. Poi si è accasciato ed è morto. È accaduto alle 11 del mattino, davanti agli occhi sbigottiti dei tanti clienti della struttura. Inutili i soccorsi chiamati dai gestori dell’impianto: il cuoricino di Flavio non ha ripreso a battere. Sul posto è arrivata prima una pattuglia del commissariato di Battipaglia e poi gli agenti della Scientifica e della Mobile che ora stanno cercando di capire cosa è accaduto. La procura di Salerno ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo e il sequestro dello scivolo. Tutto questo mentre la giornata, per tutti i clienti, ha preso una piega diversa. Molti anche i piccini rimasti sotto choc per quanto accaduto: qualcuno piangeva, i più piccoli osservavano facendo imbarazzanti domande ai genitori.
I poliziotti hanno subito proceduto all’acquisizione e alla visione delle telecamere di sicurezza della struttura per cercare di capire cosa possa essere accaduto.
È toccato proprio ai fratelli del dodicenne, tra le lacrime, avvisare i genitori. È stata la mamma a prendere la telefonata, da casa. Un grido di dolore ha squarciato il silenzio di un caldo sabato di luglio dove chi non era al mare era chiuso nella propria abitazione. I vicini non hanno neanche avuto il tempo di soccorrere la donna, uscita disperata, e di chiederle cosa fosse accaduto. Hanno compreso tutto leggendo le notizie che hanno iniziato a circolare sul web. Con la mamma sono andati a Battipaglia anche tutti gli altri parenti. Ma il destino è stato molto crudele e beffardo con i genitori del piccolo Flavio: la loro auto è rimasta intrappolata nel traffico della Napoli-Salerno prima e della litoranea dopo e, più di una volta, la mamma ha cercato di uscire dalla vettura per correre a piedi sull’autostrada e raggiungere il piccolo di casa per stringerlo a se per l’ultima volta.
«Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai figli. La perdita di un figlio è come se fermasse il tempo, si apre una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro. È uno schiaffo alle promesse, ai doni e sacrifici d’amore gioiosamente consegnati alla vita che abbiamo fatto nascere». Questo il messaggio del sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio e della sua amministrazione per la famiglia del dodicenne. E sempre ieri pomeriggio, quando alle 18 si sono aperti i lavori dell’assise comunale, il presidente del Consiglio ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare il loro piccolo concittadino morto.
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