Salerno, assalto ai centri vaccinali code e caos: «Scene da terzo mondo»

Salerno, assalto ai centri vaccinali code e caos: «Scene da terzo mondo»
C'è chi, nella calca, si è sentito male. Chi ha perso le staffe ed ha allertato le forze dell'ordine. Chi ha preferito battere in ritirata stremato...

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C'è chi, nella calca, si è sentito male. Chi ha perso le staffe ed ha allertato le forze dell'ordine. Chi ha preferito battere in ritirata stremato dall'attesa e dalla disorganizzazione. E chi ha deciso di andare via temendo di contrarre il virus stipato in una folla da stadio. È quanto si è verificato ieri all'esterno degli hub vaccinali che, dopo essere stati chiusi nei giorni festivi, sono stati presi d'assalto dai salernitani in attesa delle seconde o delle terze dosi. Il caos era prevedibile: con i green pass in scadenza, la variante Omicron che fa tremare e la scelta di sospendere le inoculazioni nel weekend natalizio, le file si sono ingrossate a dismisura.

«Sono basita racconta Mariarosaria Barbone che ha inutilmente provato a vaccinarsi in compagnia del marito Siamo stati all'Augusteo e c'era talmente tanta di quella gente che abbiamo avuto paura. Ci siamo dirottati all'hub di Sant'Eustachio, ma era forse anche peggio. All'inizio del mese dovrò sottopormi a un intervento e per me è fondamentale proteggermi. Altrove non esiste questa disorganizzazione. A Eboli mio fratello ha risolto in dieci minuti». Sconcertata Adriana Peduto: «Ho visto scene da terzo mondo. Fino alle 15, all'Augusteo non c'era alcun criterio di ingresso. Qualcuno aveva compilato una lista fai da te che poi non è stata tenuta in considerazione. Nel frattempo tutta l'area antistante il teatro continuava a riempirsi sempre di più e la situazione è diventata incandescente, anche perché nella calca c'è chi si è sentito male. La cosa assurda è che l'interno era vuoto, mentre fuori c'era il caos. Sono arrivati i carabinieri per raccomandare di mantenere le distanze ed è sembrata veramente una presa per i fondelli perché non c'era neppure lo spazio per alzare un gomito».

Carmen Paolillo è furiosa: «La piattaforma non ha funzionato ed era impossibile prenotarsi, anche se per le terze dosi è stato specificato che non c'è necessità di farlo. Dopo quasi due anni di pandemia siamo a zero. Era così difficile dotare le strutture di un display o tenerle aperte tutti i giorni visto l'aumento dei contagi? Alla fine, nonostante avessi necessità di far vaccinare mio figlio, sono stata costretta a desistere». A Sant'Eustachio sono dovute accorrere due volanti della polizia per sedare una rissa. «In mattinata una signora, armata di buona volontà, ha stilato una lista che però non aveva alcun valore e quindi è scoppiato l'inferno tra chi era in fila da ore e chi è arrivato successivamente denuncia Rossano Giudice Poi il problema sono i brindisi in strada? Siamo veramente al ridicolo». Paolo Battista e Rosita Gigantino, anime del circolo culturale Marea, si sono divisi: lui a Sant'Eustachio, dove ha dovuto deporre le armi di fronte al muro umano che si è trovato davanti, lei a Coperchia, dove carabinieri e vigili urbani hanno iniziato a dare dei bigliettini di prenotazione: «Arrivati al numero 180 sono andati via e un vigile ci ha detto di arrangiarci da soli. È evidente che qualcuno ha perso il controllo E la cosa più drammatica è che c'erano anche tanti anziani». Sul caso è intervenuto Catello Lambiase dei 5 Stelle: «Bisognava dare continuità all'attività, soprattutto in questa fase di grande emergenza», mentre Roberto Celano di Forza Italia ha stigmatizzato la necessità di ampliare le fasce orarie previste. Proposta simile a quella del segretario generale della Fp Cgil Antonio Capezzuto che ha chiesto di aprire i centri h24. File interminabili, già viste a partire dal 23 dicembre, si sono registrate anche all'esterno delle farmacie per la corsa al tampone rapido.



E non è andata meglio sul fronte trasporti, nel primo giorno della mascherina Ffp2 obbligatoria a bordo dei mezzi pubblici. I primi a non avere i dispositivi di protezione individuale adeguati, sono gli autisti: «Al personale di Busitalia arriveranno oggi, a quello della Sita domani. I comitati Covid hanno sollecitato le aziende. Nel frattempo spiega Gerardo Arpino della Cgil trasporti restano una serie di nodi da sciogliere. Chi dovrà impedire l'accesso di passeggeri che non siano muniti delle giuste mascherine? Chiederemo un incontro in Prefettura». Ieri mattina le forze dell'ordine hanno effettuato dei controlli a campione in piazza della Concordia, «ma fondamentalmente ricordavano agli utenti di doversi dotare di Ffp2 senza elevare sanzioni», racconta Gennaro Cirillo. Assoutenti ha sollecitato l'intervento dell'Esercito per incrementare le verifiche. «Tantissimi i passeggeri che non erano a conoscenza della nuova misura o della data di entrata in vigore dell'obbligo, e hanno utilizzato bus e treni sprovvisti di mascherina Ffp2», si legge in una nota.
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Il Mattino