Cantiere Porta ovest «Rischi da esplosioni» l'Authority: allarmismo

Cantiere Porta ovest «Rischi da esplosioni» l'Authority: allarmismo
Chiarimenti «urgenti» e un «monitoraggio costante» dei futuri interventi sul cantiere di Porta Ovest di Salerno, e sull'eventuale utilizzo di...

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Chiarimenti «urgenti» e un «monitoraggio costante» dei futuri interventi sul cantiere di Porta Ovest di Salerno, e sull'eventuale utilizzo di microcariche per lo scavo in galleria. A lanciare l'allarme un gruppo di cittadini salernitani che hanno inviato agli uffici dei Ministeri coinvolti nell'opera, al presidente del Consiglio e ai comandi nazionali di carabinieri e vigili del fuoco, una dettagliata lettera in cui nero su bianco, sottolineano il «forte stato di inquietudine condiviso ampiamente in ambito cittadino». Da qui la denuncia che i firmatari del documento (Rita Peluso, Gaetano Scuoppo, Antonio Simone, Federico Sabetta, Alfonso Malangone, Luigi Magliano, Maria Carmela Criscuolo, Alberto Moscariello e Oreste Agosto) hanno rivolto alle istituzioni contattate sul «gravissimo pericolo posto a carico dei residenti, del territorio e dell'ambiente dalla decisione dell'utilizzo di cariche esplosive, in ambito urbano, assunta dall'impresa esecutrice dei lavori in oggetto sostenuta dalla committente e dal mondo politico locale. Il terreno - continua il documento - è instabile per sua natura e ha in più occasioni alimentato frane che si sono staccate dal costone sovrastante il rione Porto scaricando massi lungo la statale 18 da/verso Vietri. Gli interventi di pulizia e risanamento - come riporta la lettera - non hanno impedito il ripetersi dei fenomeni con l'interruzione dei collegamenti anche per lunghi periodi. Un ultimo distacco è avvenuto pochi mesi addietro».


La questione dell'uso delle mini cariche per continuare gli scavi nelle due gallerie è emersa con forza lo scorso 4 dicembre, durante le celebrazioni fatte proprio nel cantiere di via Ligea, in occasione di Santa Barbara. Proprio l'utilizzo reale delle mini cariche sarà però, oggetto di uno specifico confronto che si avrà tra autorità di Sistema, Comune, impresa appaltatrice e la Società Autostrade Meridionali. Ma solo dopo la firma della convenzione che ancora manca e che dovrebbe essere ufficializzata entro le prossime settimane, dopo il via libera da parte del ministero dei Trasporti del piano di monitoraggio dei lavori. «In ogni caso puntualizza Francesco Messineo, segretario generale dell'authority unica nonché responsabile unico del progetto Porta Ovest non si sta parlando di mine, ma di eventuali micro cariche che hanno la stessa forza di alcune trivelle e alcuni martelli pneumatici. Non mi sembra, questo, motivo per eventuali allarmismi».

La questione sulla ripresa del cantiere di via Ligea di Porta Ovest è aperta al ministero dei Trasporti. Spetta infatti, al Mit chiudere la pratica amministrativa che va avanti da qualche anno. Tanti i confronti che si sono succeduti nelle ultime settimane, tutti volti a chiudere una volta per tutte questa fase di stallo che continua a far dilatare i tempi di riavvio a pieno regime del cantiere. A mancare a oggi, è l'ok definitivo da parte del ministero dei Trasporti sul piano di monitoraggio che il Cugri ha redatto e presentato all'autorità di Sistema che a sua volta, ha provveduto a inoltrarlo anche alla società Autostrade Meridionali. Tutti gli attori coinvolti hanno dato il loro ok di massima alla documentazione. Dopo il parere del Mit si potrà firmare la convenzione. E a convenzione firmata, si ragionerà sull'uso delle micro cariche per procedere con gli scavi.


Ma i rischi del cantiere, per i firmatari della missiva, sarebbero anche altri. «Gli scavi poi - continua il documento - stanno attraversando diverse falde acquifere. Tagliate anche le alimentazioni dei torrenti Fusandola-Rafastia».
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Il Mattino