Il pastore ucciso con quattro colpi: «Vendetta per i furti di bestiame»

Il pastore ucciso con quattro colpi: «Vendetta per i furti di bestiame»
Quattro fucilate all'addome e in prossimità dell'arteria femorale che è stata spappolata. Domenico Pennasilico, pastore 60enne di Giffoni Sei Casali,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quattro fucilate all'addome e in prossimità dell'arteria femorale che è stata spappolata. Domenico Pennasilico, pastore 60enne di Giffoni Sei Casali, è stato ucciso martedì pomeriggio mentre era tra le colline di Sieti a Giffoni Sei Casali e stava recuperando i suoi bovini che pascolavano nei boschi. Poi, il pastore, per circostanze ancora da chiarire, dopo essere stato sparato, è precipitato in un burrone profondo più di quaranta metri. Sull'omicidio indagano i carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretti dal maggiore Vitantonio Sisto, che hanno condotto in caserma cinque persone e le hanno interrogate a lungo per ricostruire l'episodio è soprattutto individuare chi ha ucciso Pennasilico che sino a poco prima dell'agguato era in compagnia del figlio che poi ha allertato i soccorsi e i carabinieri.

 
Gli investigatori ritengono che l'omicidio è riconducibile ad una faida tra pastori. Un vecchio regolamento di conti legato ai furti di bestiame soprattutto di bovini, quelli che ogni giorno Pennasilico conduceva nei boschi impervi di Sieti. Per recuperare il cadavere di Pennasilico è stato utilizzato un elicottero dei vigili del fuoco. Il cadavere è finito in un dirupo profondo più di quaranta metri. Gli investigatori devono ancora appurare se Pennasilico dopo essere stato colpito dalle fucilate è caduto nel burrone o è stato spinto da qualcuno, forse le stesse persone che gli hanno sparato. Tra le cinque persone che i carabinieri hanno ascoltato sino alle 6 di ieri mattina potrebbero esserci gli autori dell'omicidio ma sinora non è stato emesso nessun provvedimento di fermo e nemmeno d'arresto nei confronti delle persone interrogate dagli investigatori. Tantomeno sono state rinvenute le armi, i fucili con cui sono stati sparati i colpi che hanno ucciso il pastore. I carabinieri hanno effettuato anche una serie di perquisizioni e sono convinti che l'episodio è riconducibile ad una faida tra pastori. Quindi i killer potrebbero avere le ore contate e il caso potrebbe essere chiuso in poco tempo.


Tra le persone che sono state ascoltate dai carabinieri c'è il figlio di Pennasilico e l'altro giorno anche lui era a Sieti a poca distanza dal padre e dopo aver sentito le fucilate lo ha cercato senza trovarlo e poi ha allertato i carabinieri. Martedì pomeriggio le ricerche del pastore sono iniziate dopo l'sos lanciato dal figlio ai carabinieri che sono subito intervenuti. Poi, a sera inoltraTA è stato individuato il cadavere del pastore nel profondo burrone e dopo averlo recuperato con l'elicottero è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale Santa Maria della Speranza dove è stato effettuato l'esame esterno. Il magistrato, della Procura della Repubblica di Salerno, che coordina le indagini ha ordinato l'esame autoptico che verrà effettuato sabato. L'omicidio è stato messo a segno in un bosco di proprietà del Comune di Giffoni Sei Casali dove in questi giorni sono in corso lavori di disboscamento ma nonostante ciò non ci sarebbero testimoni dell'episodio. La zona dove è stato ucciso Pennasilico è molto impervia e non ci sono telecamere che hanno immortalato l'omicidio. Il pastore ha trovato il killer, forse a sparare sono state due persone con altrettanti fucili, mentre stava recuperando le mucche che stavano pascolando. La pista è quella del regolamento di conti tra Pastori e i furti di bestiame. Tra l'altro Pennasilico non è incensurato, particolare che non viene trascurato dagli inquirenti, convinti di chiudere velocemente il caso e arrestare gli assassini. Ai carabinieri risultano molte denunce riguardanti screzi tra pastori, furti di bestiame e invasione di animali nei terreni. Tra i boschi hanno cercato anche il fucile ma non è stato rinvenuto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino