Salerno, le Luci d'artista in naftalina, i commercianti del centro: «Troppi ritardi»

Salerno, le Luci d'artista in naftalina, i commercianti del centro: «Troppi ritardi»
Una data per l'inaugurazione ancora non c'è. Stando ad indiscrezioni, lo start di Luci d'artista potrebbe arrivare il 26 novembre, in concomitanza con...

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Una data per l'inaugurazione ancora non c'è. Stando ad indiscrezioni, lo start di Luci d'artista potrebbe arrivare il 26 novembre, in concomitanza con l'apertura dei parcheggi di piazza delle Libertà. Ma al momento, manca l'ufficialità. Quello che è certo è che le installazioni, partite pochi giorni prima della tornata elettorale, hanno subito un brusco stop. Formalmente, perché allo stato non esiste ancora un piano sicurezza. Il sospetto degli operatori del commercio, però, è che il terremoto giudiziario che ha travolto Palazzo di Città possa aver rallentato l'allestimento, facendo così perdere giorni che per il comparto sono preziosi.

«Per noi rappresentano da sempre una boccata d'ossigeno. Ed oggi più che mai è così, dopo quello che abbiamo patito a causa del Covid. L'impressione è che quest'anno ci sia molta disorganizzazione, che si siano ridotti in extremis e che questo avrà delle conseguenze sulla riuscita della manifestazione ed il suo appeal sui visitatori. Spero di sbagliarmi, ma questa paralisi che si è generata anche in seguito alle inchieste della magistratura ci sta fortemente danneggiando - sottolinea Enrico Leone della pizzeria Funiculì - Faccio un esempio pratico. Di questi tempi avrei già assunto un paio di persone. Mi ero messo alla ricerca e ho trovato due ragazze filippine straordinarie. Non posso contrattualizzarle fin quando non avrò contezza delle date della manifestazione. Allo stato, a parte il sabato, si lavora con il contagocce». Sfiduciato è anche Guido Avallone del ristorante Il Caminetto: «Il silenzio tombale del Comune non depone bene. Si sono affannati a installare qualcosa tre giorni prima delle elezioni, poi il gelo.

È lecito chiedersi a questo punto se siano subentrati problemi nei contratti. C'è qualcosa che non mi convince e anche la qualità di quello che è stato finora esposto lascia molto a desiderare. È un vero peccato. Luci d'artista era una delle poche cose buone prodotte da questa città». A confermare lo smarrimento dei commercianti anche Donato Giudice dell'Aisp, associazione imprese Salerno e provincia: «Tanti colleghi del centro storico si sentono abbandonati e presi in giro. C'è gente che si è indebitata per provare a non chiudere definitivamente i battenti, confidando nel flusso di turisti che tradizionalmente arriva in città nel periodo natalizio. Intanto siamo arrivati a novembre e tutto tace. Chiederemo a breve un incontro con il neo assessore per avere dei chiarimenti». Lo ha già fatto Sabatino Senatore della Claai: «Alessandro Ferrara mi ha garantito che la giunta è al lavoro per chiudere in tempi rapidi il piano sicurezza e che il motivo dei ritardi è tutto qui - racconta - Non ho motivi per dubitare di lui, tuttavia, se qualcosa dovesse andare storto, sarebbe una sciagura, in particolare per i piccoli esercenti che sono stati travolti dalla pandemia». Angela Baldi del negozio Diva confessa la sua incertezza: «Non si sta capendo molto. A quest'ora avremmo dovuto avere già una data, il che ci avrebbe consentito di organizzarci».

Ma c'è anche chi non si rammarica. Anzi. Avrebbe volentieri evitato, seppure per motivi differenti, la manifestazione. «Viviamo ancora in una fase molto delicata - commenta Patrizia Caputo, titolare di un negozio di abbigliamento È chiaro che l'economia deve ripartire, ma le Luci, si sa, richiamano migliaia di persone e non credo che ci possa essere piano di sicurezza che tenga. Il Covid non è stato debellato e non so se sia il caso di esporsi al rischio, considerato che se qualcosa andasse storto saremmo costretti a richiudere. Diverse clienti la pensano così e già adesso molte di loro evitano corso Vittorio Emanuele di sabato sera perché c'è troppa confusione e hanno paura». Rossella Anaclerico, dell'omonimo negozio di calzature, non teme il virus, ma la valanga umana che potrebbe precipitarsi in città per l'accensione: «Sono pellegrinaggi inutili che non ci portano un euro, solo caos, sporcizia e difficoltà a reperire posti auto che sono diventati merce rara. Non siamo Napoli e non abbiamo San Gregorio Armeno. E poi con tutti i problemi che ha il Comune, sarebbe il caso di concentrarsi su altro anziché pensare a queste sciocchezze».
 

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Il Mattino