Salerno, più mascherine che maschere: è il Carnevale tra covid e drink

Salerno, più mascherine che maschere: è il Carnevale tra covid e drink
Poche maschere, tante mascherine: il Carnevale in tempo di pandemia è andato così. Senza troppi festoni e coriandoli, senza feste, senza carri, senza giocolieri,...

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Poche maschere, tante mascherine: il Carnevale in tempo di pandemia è andato così. Senza troppi festoni e coriandoli, senza feste, senza carri, senza giocolieri, sfilate e giochi di piazza. Ma non senza folla, in particolare nel pomeriggio e in serata, e non senza i temuti assembramenti che avevano spinto l'amministrazione comunale - di concerto con prefettura e questura - a disporre la chiusura dell'arenile di Santa Teresa, largo Abate Conforti e piazza Sant'Agostino. La scelta rigorista, dettata dall'esigenza di frenare la crescita dei contagi da Covid-19d, ha risparmiato il lungomare dove, complice la splendida giornata, fin dalle 11 di ieri mattina si sono riversati in tanti. Frequentato, ma non affollato, corso Vittorio Emanuele: qui i bar sono stati presi d'assalto per un lungo aperitivo baciato dal sole. «Ci godiamo uno Spritz in compagnia di un'amica anche perché non sappiamo per quanto ancora sarà possibile - commenta Lorena Santoriello - Le notizie che arrivano non sono confortanti e così abbiamo deciso di approfittarne per scambiare due chiacchiere all'aria aperta, mascherina munite».

Chi sperava negli incassi di San Valentino, è rimasto deluso: «Domenica abbiamo dovuto dire tanti no perché non avevamo più tavoli disponibili - dice Annaclara Capacchione del ristorante Vasilicò - Carnevale purtroppo è stato magrissimo. Molti hanno lavorato e più in generale noto una certa diffidenza quando proponi un tavolo che non sia all'aperto». Ad essere penalizzate dal giorno festivo sotto tono, sono state soprattutto le attività del centro storico: «Dalle nove del mattino non si è vista anima viva, neppure una mamma con un bambino - ammette Francesco Capparrone di Passo Duomo - La vivacità e le scene dei vecchi Carnevale sono un ricordo lontano». Come le maschere: poche, pochissime le intramontabili principesse, gli unicorni e i supereroi della Marvel. «Di piccoli travestiti non ne ho visti molti, anzi - conferma Alessandro Vicidomini dell'Embarcadero - C'è stato un bel movimento, ma soprattutto di adulti che si sono voluti ritagliare una pausa aperitivo al sole e in riva al mare». O una pausa pranzo, come spiega Enzo Esposito di Pescheria, dove la rodata formula del business lunch - 1200 ricette in quattro anni - ha arginato il trend negativo del particolare momento storico. «La giornata è andata discretamente, non come un festivo ma come un qualsiasi giorno della settimana», spiega. 

L'apparente calma della mattinata è stata però spazzata via, già a partire dalle 16, da adulti e adolescenti che si sono riversati in strada: traffico sostenuto, capannelli di ragazzini molto spesso senza mascherina sul lungomare e ai margini della pur transennata piazza Sant'Agostino. Dalle 18, orario di chiusura di bar e ristoranti, la folla è aumentata, riempiendo pure i vicoli di un centro storico fino a poco prima semi vuoto. «È stato un Carnevale anomalo - sottolinea Marcella Ricco, titolare di un negozio di abbigliamento - Ho visto tanta gente, anche troppa per strada. Il popolo dei cocktail, eterogeneo per età e non sempre rispettoso delle regole. E tanti, tantissimi giovani, in gruppi di dieci o quindici, che come ogni fine settimana bivaccano in strada consumando alcolici che immagino acquistino nei supermercati visto che i bar sono chiusi. Il problema principale è quello, dispiace dirlo. Fin quando non si avrà la forza di vigilare su queste riunioni a cielo aperto, anche le chiusure sono inutili». Fatta la legge, trovato l'inganno. Gli under venti non hanno infatti rinunciato alle loro ritualità e così, già a partire dalle 19, anche le aree off limits, recintate dai nastri biancorossi, si sono presto riempite. Nessuno ha varcato i confini, ma tutt'intorno e nei vicoli limitrofi, il numero delle presenze è stato fin troppo alto. Trend simile nella zona orientale: in mattinata la passeggiata, sia nelle strade principali che lungo il mare, è stata ordinata ed ha visto protagoniste coppie e qualche famiglia con bambini piccoli e coriandoli. Dal tardo pomeriggio in poi, in tanti hanno iniziato a riunirsi all'esterno dei locali e in qualche area aperta, come piazza Gian Camillo Gloriosi e in piazza Caduti di Brescia. Alla movida, nonostante il Covid-19d, sono pochi quelli disposti a rinunciare.

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Il Mattino