OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, taglia il nastro inaugurale della mostra «Antonioni e Vitti: una storia d’amore e di cinema» in programma dall’8 ottobre al 13 novembre 2022, negli spazi appena restaurati della Fondazione Carisal del Complesso San Michele (via San Michele 10) a Salerno. Un'altra importante esposizione realizzata dall’Associazione Tempi Moderni, presieduta da Marco Russo, in collaborazione con l'Associazione Enrico Appetito di Roma.
«Antonioni e Vitti: una storia un d’amore e di cinema» è l’omaggio a Michelangelo Antonioni e Monica Vitti, attraverso gli scatti fotografici di Enrico Appetito, tra i più celebri e prolifici fotografi di scena del cinema italiano che ha vissuto tra le pieghe composite del grande cinema. Petri, Godard, Visconti, Fellini, il dialogo con gli esordienti Verdone, Ferrario, Monteleone, Zaccaro e senza dimenticare i volti di Alberto Sordi o Maria Callas o Laura Antonelli sono solo alcuni dei nomi strettamente legati ad Appetito. Le fotografie sono in dialogo con le opere dell’artista Clarissa Baldassarri. La curatela dell’esposizione delle opere di Clarissa Baldassari è a firma di Alessandro Demma. La direzione organizzativa è di Maria Paola Cioffi; la direzione scientifica è di Alfonso Amendola. La mostra racconta, con 86 fotografie, scattate sui set de «L’avventura» e «Il deserto Rosso», del regista ferrarese, il «dietro le quinte», i backstage, i momenti di ripresa, gli scenari, le linee di fuga, le occasionalità e ancora i corpi, i volti, le intensità espressive degli attori (Lea Massari, Gabriele Ferzetti e soprattutto di Monica Vitti: straordinaria musa inquieta di questi 2 film che sono, anche, 2 straordinari ritratti di donna: Claudia e Giuliana).
«Appetito affronta il tessuto filmico delle 2 storie antonioniane con lo sguardo di chi sa che il vero statuto espressivo della fotografia non è soltanto identità e memoria ma è il continuo superamento della fissità, della staticità, del congelamento dell’attimo ritratto», scrive il direttore scientifico di Tempi Moderni Alfonso Amendola nel suo testo di presentazione alla mostra.
Una riflessione sui temi nodali del cinema del regista di Ferrara: dall’incomunicabilità alla «malattia dei sentimenti», dall’estetica del silenzio alla frattura esistenziale. A seguire proiezione de L’avventura. Giovedì 20 ottobre, sempre alle ore 19.00, il talk «Fenomenologia di Monica Vitti». Letture di Valeria Impagliazzo. Un omaggio a Monica Vitti (che nella quadrilogia diviene Claudia, Valentina, Vittoria, Giuliana). A seguire proiezione de La notte. Giovedì 3 novembre (19.00) il talk è su «L’immaginario musicale in Michelangelo Antonioni». Letture di Antonetta Capriglione. Un viaggio insolito nell’immaginario di Antonioni, a partire dal suo controverso rapporto verso la musica, il seminario racconterà in una sorta di invito all’ascolto le tante trame musicali presenti nella quadrilogia. A seguire proiezione de L’eclisse. Ultimo appuntamento martedì 8 novembre con il talk «Michelangelo Antonioni e l’arte». Conversazione con lo storico dell’arte Alessandro Demma. Una riflessione a due voci sulle stratificate genealogie visive (dalla metafisica di De Chirico allo spazialismo di Fontana e passando per Burri, Rotella, Vedova, Turcato) che, tra citazioni, omaggi e riflessioni assai puntuali, trovano respiro in queste 4 storie firmate Michelangelo Antonioni. A seguire proiezione de Il Deserto rosso.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino