Svolta nelle indagini dell'omicidio di Ciro D'Onofrio, avvenuto a Salerno il 30 luglio 2017. A conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica...
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Secondo il procuratore della Repubblica Vicario, Luca Marini, «si tratta di un omicidio premeditato in quanto gli autori giungono sulla scena del crimine a bordo di un ciclomotore di grosse dimensioni armati di pistola, esplodono i colpi di arma da fuoco e poi si danno alla fuga. Le indagini sono state serrate, condotte con tenacia dalle forze di polizia, dalla Squadra Mobile (sezione criminalità organizzata) di Salerno coadiuvate dalla collaborazione di attività di intercettazione eseguite dal nucleo investigativo dei carabinieri di Salerno. C'è stata una sinergia che ha consentito di risolvere il caso. La vittima conosceva almeno uno dei due aggressori, Siniscalchi; la cosa è confermata dalle analisi dei tabulati telefonici. Sia quest'ultimo che la vittima si conoscevano in relazione all'attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Il movente, verosimilmente, riguarda un debito per pregresse forniture di sostanze stupefacenti, ma possono esserci anche altri moventi. Basti ricordare che poco tempo prima dell'agguato, il 30 maggio dello stesso anno D'Onofrio subisce un attentato alla sua abitazione. Lui, preoccupato, dopo poco cambia abitazione. Questo è lo scenario entro il quale si può inserire uno screzio personale per una condotta tenuta dalla vittima nei confronti di una lontana parente dello stesso Siniscalchi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino