«Musica & Parole», Vinicio Capossela a Paestum con il suo Bestiario D'amore

«Musica & Parole», Vinicio Capossela a Paestum con il suo Bestiario D'amore
Sullo sfondo del tempio di Nettuno a Paestum arriva Vinicio Capossela mercoledì 17 agosto per la settimana serata della rassegna «Musica & Parole 2022». Il...

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Sullo sfondo del tempio di Nettuno a Paestum arriva Vinicio Capossela mercoledì 17 agosto per la settimana serata della rassegna «Musica & Parole 2022». Il cantautore italiano porterà all’attenzione del pubblico il suo «Bestiario D’Amore» Ep del 2020 opera composto di 4 brani di ambientazione trobadorica che conclude il viaggio nel medioevo fantastico di «Ballate per uomini e bestie» affrontando l’ultimo e il più grande dei misteri della natura umana: l’amore.

Il disco, liberamente tratto dall’omonima opera di Richard de Fournival, è dedicato alle forme che l’amore può felicemente incarnare seguendo lo schema dei bestiari medievali. Capossela partirà dalle canzoni del disco per poi creare, attingendo dalla sua vasta carriera, un percorso narrativo e musicale più ampio che lo porterà ad esplorare le rivoluzioni che l’amore realizza in tutte le sue forme. Al suo fianco saranno in scena Alessandro Asso Stefana, Raffaele Tiseo e Vincenzo Vasi.

Così Vinicio Capossela: «L’Amore apre i cancelli allo zoo interiore che ci portiamo dentro. Attiva in noi il lupo, il coccodrillo e la sirena, ci rende parenti stretti del licantropo, del corvo e dell’asino selvaggio, ci rende credibili la fenice e l’unicorno. Insomma mette in moto e rivela un intero bestiario d’amore, perché l’innamorato è un mostro, sopraffatto dalla necessità di mostrarsi. Mostrare il proprio stato o nasconderlo, abitare l’incantesimo o romperlo, abbracciare la trasformazione o respingerla sono soltanto alcuni piccoli casi degli smisurati quesiti che lo stato febbrile pone.

Non potendo evitare l’amore lo celebreremo quindi in forma di bestiario usando tutte le allegorie che la natura animale offre. Per iniziare, ci rivolgeremo a una lettera scritta da un erudito del milleduecento, Richart de Fornival, e al suo bestiario d’amore».

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Il Mattino