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Fisciano. Un ventiseienne di Fisciano, con problemi di tossicodipendenza, rapina i genitori e finisce in carcere. Bottino portato via: una catenina d’oro, un telefonino e l’auto del padre. Refurtiva successivamente restituita al legittimo proprietario. Sembra che da mesi il giovane avesse assunto un atteggiamento aggressivo e prepotente e che fosse alla continua ricerca di denaro, ma, fino a martedì scorso, la famiglia non aveva mai inteso denunciarlo, sempre con la speranza che le cose potessero cambiare.
Purtroppo, però, la situazione, ormai diventata insostenibile, ha costretto il padre e la mamma a rivolgersi ai carabinieri. E sono stati proprio i militari della locale stazione, diretti dal maresciallo Carmine Gallo, insieme ai colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mercato San Severino, agli ordini del capitano Rosario Basile, a rintracciare il ventiseienne e ad arrestarlo.
L’epilogo di questa triste storia ha inizio martedì mattina quando il giovane (che non è sposato e svolge la professione di operaio), raggiunge il padre, un commerciante cinquantasettenne, al lavoro. Nel negozio di parruccheria di famiglia minaccia il genitore di morte e lo costringe a seguirlo a casa. Pare abbia accampato anche la scusa di voler avere un chiarimento, ma tutto ciò non è stato. Una volta rientrati a casa, infatti, sembra si sia scagliato contro il padre scippandogli la catenina d’oro dal collo, strappandogli dalle mani il cellulare e prendendo le chiavi della macchina di famiglia. Con quell’auto il ventiseienne si è dato alla fuga.
I carabinieri hanno, quindi, immediatamente avviato serrate ricerche, attuando al contempo una serie di posti di controllo. Così il giovane è stato rintracciato a Lancusi e portato, prima in caserma e, dopo le formalità di rito, trasferito presso il carcere di Fuorni a Salerno, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa della convalida dell’arresto e di essere ascoltato dal magistrato. L’accusa della quale dovrà rispondere è quella di rapina.
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