Armi e maltrattamenti alla ex, il ras Castagna preso ad Agropoli

Armi e maltrattamenti alla ex, il ras Castagna preso ad Agropoli
Si era trasferita ad Agropoli sperando di trovare un po' di pace. Invece, una volta qui, le persecuzioni del suo ex erano continuato. Così era stata costretta a...

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Si era trasferita ad Agropoli sperando di trovare un po' di pace. Invece, una volta qui, le persecuzioni del suo ex erano continuato. Così era stata costretta a presentare una denuncia nei confronti del suo ex convivente, Walter Castagna. Il 41enne, pluripregiudicato, ritenuto sodale al clan dei ragazzi di via Irno, il gruppo opposto agli Stellato, ed ex collaboratore di giustizia, torna nuovamente sotto le luci dei riflettori. E torna anche in carcere. L'altra sera, difatti, l'ex collaboratore di giustizia, è stato arrestato per maltrattamenti a carico della ex, originaria della Sardegna.

 
Per dare fastidio alla donna, aveva affrontato una trasferta da Baronissi ad Agropoli dove è stato fermato in fragranza di reato. Denunciato in stato di libertà, invece, l'amico che era alla guida dell'auto, un 40enne di Pollica, per detenzione abusiva di armi. La donna, appena saputo della presenza in zona di Castagna, era andata presso la caserma dei carabinieri a denunciare una serie di violenze e maltrattamenti subito. Ha raccontato ai militari di temerlo e chiesto di fermarlo, prima che lui potesse nuovamente avvicinarla. Una pattuglia, immediatamente uscita in perlustrazione, ha difatti trovato l'auto dei due proprio nei pressi della caserma. Fermati per un controllo, le cose non sono andate bene per i due amici. All'interno della vettura sono stati difatti ritrovati ben cinque coltelli a serramanico, una cazzottiera metallica e uno sfollagente.

Immediato l'arresto per l'ex collaboratore di giustizia ora detenuto presso la casa circondariale di Vallo della Lucania a disposizione dell'autorità giudiziaria competente. Denunciato il suo amico.

In passato, quando ancora erano insieme, la donna fu vittima di un attentato: qualcuno sparò alcuni colpi di pistola verso la sua abitazione e proprio Castagna raccontò agli investigatori che quei proiettili erano diretti a lui.

Collaboratore di giustizia, non sempre «fidato» secondo gli inquirenti che qualche votla non hanno trovato i suoi racconti dissonanti con quelli di altri pentiti. Castagna decide di vuotare il sacco subito dopo l'omicidio di Donato Stellato svelando - assieme a Ciro De Simone - una serie di dettagli che hanno poi consentito agli inquirenti di portare alla luce mandanti ed esecutori di quell'attentato. Durante la sua collaborazione, probabilmente per metterlo a tacere, i suoi ex solidali - in primis Ciro Villacaro - uccisero anche Fabio Petrone, suo caro amico.


Dopo essere uscito da programma di protezione per testimoni, aveva tentato di ricostruirsi una vita non riuscendovi. Era anche tornato in carcere, qualche anno fa, perchè trovato in possesso di una pistola. Un'arma, provò a giustificarsi con gli inquirenti, che aveva trovato e tenuto per se perché temeva per la sua incolumità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino