«San Matteo, qui il cuore di Salerno» ma il Comune diserta la processione

«San Matteo, qui il cuore di Salerno» ma il Comune diserta la processione
SALERNO - ll braccio argenteo con le reliquie del Santo patrono ha trovato ad accoglierlo una scenografia spoglia. Palazzo di città illuminato a festa con le porte...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SALERNO - ll braccio argenteo con le reliquie del Santo patrono ha trovato ad accoglierlo una scenografia spoglia. Palazzo di città illuminato a festa con le porte spalancate, il gonfalone del Comune levato fiero verso il cielo ed un rappresentante della civica amministrazione a fare gli onori di casa con la fascia tricolore al petto sono solo il lontano ricordo di una intesa sulla quale è calato un gelo. Il punto di massima rottura tra Comune e Curia, s’è toccato ieri sera, al momento della sosta delle statue dei Santi davanti al Comune. Con il vescovo che benedice la sede della civica amministrazione mentre il braccio resta sulla porta. 


I cancelli si chiudono non appena l’arcivescovo Moretti s’allontana ed intanto, don Michele Pecoraro, dal cuore della processione, ricorda: «Gli amministratori devono perseguire il bene comune non interessi personalistici e tornaconti». L’istantanea della processione- alla quale per la prima volta sono mancati sia il gonfalone del Comune che quello della Provincia- consegna l’incontrovertibile testimonianza di una frattura insanabile che, in verità, s’era già palesata in mattinata nel corso del Pontificale. Scranni vuoti, nessun rappresentante della maggioranza ufficialmente delegato a presenziare al solenne inizio delle attesissime celebrazioni del 21 settembre. Mentre le tre navate del Duomo erano letteralmente gremite di gente, lo spazio antistante l’altare restava tristemente vuoto. Storicamente riservato alle autorità ed affollatissimo- tanto che negli anni scorsi non sono mancati litigi e dissapori per i posti a sedere- il coro è rimasto mezzo vuoto.


Dei componenti della civica amministrazione sedevano tra i banchi solo Antonio D’Alessio e Dante Santoro. Presenze «a titolo personale» av eva spiegato il sindaco Napoli. Poco distanti da loro Alfonso Andria ed il senatore Enzo Fasano. E poi il prefetto Salvatore Malfi, il rettore Aurelio Tommasetti, il commissario del Ruggi Nicola Cantone, l’ex presidente della Corte d’appello Matteo Casale, il direttore dell’ufficio scolastico regionale Renato Pagliara ed il direttore del carcere di Fuorni Stefano Martone. Assenti- salvo poi recuperare nel pomeriggio per la processione- anche i componenti dell’opposizione della giunta Napoli che in questi giorni avevano fortemente stigmatizzato la linea adottata dal sindaco e da tutti i consiglieri di maggioranza, decisi a favorire lo svolgimento di una festa di sobria religiosità. Solo nel pomeriggio, il parterre politico è stato rinforzato da Roberto Celano, Antonio Cammarota, Giuseppe Zitarosa, Pietro Damiano Stasi e Corrado Naddeo, unico componente della maggioranza a trasgredire l’assenza di massa concordata- dall’amministrazione. I componenti dell’opposizione presenti ieri – ai quali non è escluso che s’aggiungano anche gli assenti ingiustificati come Raffaele Adinofi- hanno già annunciato una conferenza stampa per questa mattina nella quale si parlerà proprio di quella che hanno definito «la vergogna di San Matteo».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino