Sarno, barelle nei corridoi, si valuta l'apertura di un’indagine interna

Nel mirino dell'Asl Salerno, che potrebbe estendere i controlli a tutti i plessi della provincia, i tempi di dimissioni dei pazienti

Le barelle in corridoio
Pazienti in barella e sulle sedie a rotelle per giorni nei corridoi del pronto soccorso, potrebbe essere avviata una indagine interna all'ospedale Martiri del Villa Malta di...

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Pazienti in barella e sulle sedie a rotelle per giorni nei corridoi del pronto soccorso, potrebbe essere avviata una indagine interna all'ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno. La verifica mira a i tempi di dimissione nei reparti. Un controllo che potrebbe estendersi a tutti i presidi dell’Asl di Salerno. I pazienti, infatti, restano in attesa per giorni alla ricerca di un posto letto nei vari nosocomi salernitani.

In attesa ci sono ammalati che necessitano di monitoraggio costante ed accertamenti specifici. Ci sono malati oncologici, persone con problemi respiratori. Qualche giorno fa tra i pazienti anche un caso di tubercolosi. Ammalati che non possono essere dimessi dal pronto soccorso e lasciati a cure domiciliari, e che, quindi, vivono un’odissea infinita. Il problema a Sarno diventa ancora più grave davanti alla carenza di personale. Ed i medici di reparto sono di nuovo costretti, a quanti pare, a scendere in pronto soccorso, lasciando in parte sguarnite le divisioni, per supportare i turni nella rete di emergenza urgenza. Le immagini degli ultimi giorni sono sconcertanti. Persone sistemate su barelle ferme nei corridoi, altre che passano notti in sedia a rotelle. Senza alcuna privacy. Il personale fa il possibile per l’assistenza, in una condizione davvero oltre il limite, ed i rischi sono tanti. La carenza di personale pesa ancora una volta sul presidio di Sarno. Si corre ai ripari ripristinando un sistema che era stato da mesi messo nell’angolo.

Tornano i turni in pronto soccorso coperti da medici dei reparti. Una soluzione tampone messa in campo già lo scorso anno e che aveva rallentato e in alcuni casi bloccato le divisioni che rimanevano in parte scoperte. Sarebbe arrivata una nota già ad alcuni reparti per avere la disponibilità a sostenere il pronto soccorso. Sulla vicenda sono intervenute le istituzioni chiedendo risposte alla Regione Campania perché si mettano in campo reali azioni di risoluzione per garantire il diritto alla salute. Sono anche alcuni operatori sanitari a lanciare l’allarme ed hanno già chiesto anche alle sigle sindacali di farsi promotori di iniziative anche le bloccare i turni massacranti.

«Abbiamo fatto riferimento ai nostri sindacalisti - spiegano - perché continuare a lavorare in queste condizioni è rischioso per tutti e da ogni punto di vista. C'è anche un problema molto serio di sicurezza ed ordine pubblico. Facciamo il possibile per garantire assistenza a tutti, in ogni momento ed in ogni condizione ma sta diventando una trincea. Parliamo di migliaia di accessi, ed ogni giorno diventa più complicato gestire tutto. Abbiamo bisogno immediato di personale a supporto in pronto soccorso e di posti letto nei reparti».

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Il Mattino