Saviano, amarcord Paestum: «Io rinato grazie a queste pietre»

La foto pubblicata da Roberto Saviano su Facebook
CAPACCIO PAESTUM -  Roberto Saviano e Paestum, la storia di un forte legame, nato quando ancora non era uno scrittore sotto scorta. Come spesso avviene, un legame sbocciato...

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CAPACCIO PAESTUM -  Roberto Saviano e Paestum, la storia di un forte legame, nato quando ancora non era uno scrittore sotto scorta. Come spesso avviene, un legame sbocciato quando era ancora un bambino e trascorreva le vacanze estive nella Città dei Templi. In un post, pubblicato ieri su Facebook, Saviano ha ricordato con nostalgia quei giorni ed espresso il desiderio di tornare a passeggiare tra le colonne dei templi.


«Dalla nascita sino alla mia prima morte ogni estate l’ho trascorsa accanto alla pietra greca di Paestum» ha scritto lo scrittore in un post a corredo di una vecchia foto che lo immortala da bambino con la mano su una colonna dorica. «In questa foto ho la piccola mano (davvero ho avuto un mano così piccola?! Sembra di sì)  poggiata sulla colonna di un tempio. Non riesco a capire quale. Cerere? Il tempio che ho più amato. Poseidone? Quello verso cui mi avvicinavo circospetto considerandolo il severo grande padre. La basilica? Che attraversavo correndo».

Ricordi riaffiorati guardando una foto degli anni Ottanta. «Ho gli occhi chiusi come in molte altre foto da bambino. “Tienili chiusi, poi quando ti dico aprili, sgranali!” E ovviamente non eravamo mai in sincro io, l’ordine di aprirli e il click della macchina forografica. Vorrei tornare tra i templi di Paestum, manco da troppo tempo.  Sono abbastanza convinto che il morire non accada una sola volta. La prima morte ha interrotto tutto ciò che ero, ha spezzato legami, quotidiano, ha rotto la bussola. Sono convinto che queste pietre abbiano contribuito come lievito a farmi rinascere. Da queste pietre tutto è partito». 

E, infine: «Devo a Paestum moltissimo del mio vivere secondo la regola di un filosofo che tra questi templi passeggiava, essendo della vicina Elea: Parmenide. L’unico “italiano” ad aver conosciuto e parlato con Socrate. Vivere secondo la sua regola, “sempre guardando verso i raggi del sole».«Ti aspettiamo» gli ha risposto attraverso la sua pagina Fb il sindaco Franco Palumbo, invitandolo a tornare a Paestum.


Lo stesso invito è stato rivolto a Saviano anche dal Parco Archeologico di Paestum, attraverso la pagina ufficiale Instagram. Nel post viene anche spiegato allo scrittore che quella che tocca nella foto è una colonna del tempio di Nettuno. E qui è subito arrivata anche la risposta di Saviano. «Grazie, verrò sicuramente» ha scritto, complimentandosi con lo staff del Parco Archeologico per il lavoro che viene fatto per preservare tanta bellezza. 
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Il Mattino