SCAFATI - Evasione dell'Iva sull'immatricolazione e nazionalizzazione di veicoli provenienti da altri stati dell'Unione Europea. Sono due le persone, residenti nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il primo dei due indagati avrebbe formato le 47 dichiarazioni sostituive, con firme ritenute false che corrispondevano agli acquirenti delle vetture, con l'accusa di truffa mossa nei suoi confronti per aver indotto in errore i funzionari ministeriali e quelli della motorizzazione. Le pratiche servivano ad ottenere il rilascio della carta di circolazione e delle targhe nazionali italiane, con i certificati di proprietà. Dalle indagini, il profitto illecito ammontava a quasi 170mila euro, cioè il valore dell’Iva non versata sugli acquisti. La società di Scafati è invece finita nel mirino per illecito amministrativo ricollegato alla contestazione di truffa: i due indagati avrebbero commesso i reati precedenti - così come contestato nelle imputazioni - per complessivi 425mila euro di Iva dovuta e non versata dalla società, a vantaggio della persona giuridica societaria. E «senza che l’organo dirigente adottasse ed attuasse efficacemente modelli di gestione idonei a prevenire simili reati». Le indagini furono condotte dalla Guardia di Finanza di Scafati, con i primi accertamenti svolti nel mese di gennaio scorso, dietro richiesta di verifica dell'Agenzia delle Entrate di Pagani, parte lesa nel procedimento. Ora i due rischiano il processo, dopo la chiusura delle indagini della procura. Al gip l'ultimo vaglio, prima di fissare l'eventuale dibattimento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino