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«Se mi fai arrabbiare ti giuro che te la vedrai male». Minacce choc in classe da parte di un alunno ad una professoressa. È accaduto nei giorni scorsi in un noto liceo di Salerno dove stamane la dirigente scolastica convocherà un consiglio di classe straordinario per accertare le responsabilità dell'allievo, ancora minorenne. Un fatto «increscioso» che ha già fatto il giro della scuola. Le minacce verbali alla professoressa sarebbero avvenute durante l'orario di lezione, davanti alla classe al completo. Un grave episodio che ha visto vittima una docente nel pieno delle sue funzioni, quindi un pubblico ufficiale, minacciata da un suo alunno al punto da far intervenire la preside.
«È stato un atto increscioso commenta la preside ravviso un rischio emulazione da parte degli alunni più fragili. Valuto di chiedere l'intervento del Tribunale dei minori. La professoressa minacciata è provata e sconvolta». Del fatto si discuterà nelle prossime ore in seno ad un consiglio di classe straordinario che verrà convocato dalla preside del liceo cittadino. «Se mi fai arrabbiare ti giuro che la vedrai male», le parole che sarebbero state pronunciate dall'alunno nei confronti della sua professoressa. Un fatto che si registra dopo meno di due mesi di scuola e che ha scosso la comunità scolastica. E si accende il dibattito.
«Due anni di pandemia hanno creato un senso di onnipotenza dei giovani rispetto alle regole da osservare in una comunità - sbotta la preside del liceo classico Tasso, Carmela Santarcangelo - L'anno scorso era tutto sopito perché c'erano il distanziamento e la Didattica digitale.
Tra Salerno e provincia sono più di 20 le sospensioni straordinarie, le sanzioni disciplinari. «I ragazzi sembrano aver perso la scolarizzazione», lo sfogo dei presidi. Sull'aggressione verbale alla docente da parte del suo alunno scende in campo anche la Uil scuola. «È innanzitutto importante non minimizzare gli episodi di violenza nei confronti dei docenti ma garantire loro la massima tutela - dichiara Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - Gli insegnanti nell'esercizio delle loro funzioni sono dei pubblici ufficiali. Aggredire un docente significa offendere la scuola e non riconoscerne il giusto valore sociale. Su questo punto gioca un ruolo preponderante la famiglia, prima agenzia educativa da cui deve necessariamente partire il rispetto per l'Istituzione Scuola». L'inizio anno scolastico è stato tra i più difficili degli ultimi anni. «La pandemia ha inevitabilmente acuito e aumentato le fragilità e i disagi degli studenti ammette Barbara Figliolia, preside liceo Severi di Salerno - Noi come scuola siamo pronti ma abbiamo bisogno ora più di prima della collaborazione di tutti: enti locali, famiglie, associazioni, parrocchie. Occorre riprendere il dialogo educativo».
Anna Laura Giannantonio, preside liceo Da Procida, punta l'attenzione «sull'eccessivo permissivismo genitoriale e il mancato riconoscimento di ruoli e regole istituzionali che caratterizzano molti adolescenti. Questo fenomeno, così pervasivo, è da interpretarsi come una tendenza generale, un abito mentale che pericolosamente dilaga tra i giovanissimi e, ovviamente, va tenuto a bada con gli opportuni interventi educativi».
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