Salerno, minacce in aula alla prof:
«Se mi fai arrabbiare te la vedrai male»

Salerno, minacce in aula alla prof: «Se mi fai arrabbiare te la vedrai male»
di Gianluca Sollazzo
Giovedì 27 Ottobre 2022, 07:19 - Ultimo agg. 19:14
4 Minuti di Lettura

«Se mi fai arrabbiare ti giuro che te la vedrai male». Minacce choc in classe da parte di un alunno ad una professoressa. È accaduto nei giorni scorsi in un noto liceo di Salerno dove stamane la dirigente scolastica convocherà un consiglio di classe straordinario per accertare le responsabilità dell'allievo, ancora minorenne. Un fatto «increscioso» che ha già fatto il giro della scuola. Le minacce verbali alla professoressa sarebbero avvenute durante l'orario di lezione, davanti alla classe al completo. Un grave episodio che ha visto vittima una docente nel pieno delle sue funzioni, quindi un pubblico ufficiale, minacciata da un suo alunno al punto da far intervenire la preside.

«È stato un atto increscioso commenta la preside ravviso un rischio emulazione da parte degli alunni più fragili.

Valuto di chiedere l'intervento del Tribunale dei minori. La professoressa minacciata è provata e sconvolta». Del fatto si discuterà nelle prossime ore in seno ad un consiglio di classe straordinario che verrà convocato dalla preside del liceo cittadino. «Se mi fai arrabbiare ti giuro che la vedrai male», le parole che sarebbero state pronunciate dall'alunno nei confronti della sua professoressa. Un fatto che si registra dopo meno di due mesi di scuola e che ha scosso la comunità scolastica. E si accende il dibattito. 

«Due anni di pandemia hanno creato un senso di onnipotenza dei giovani rispetto alle regole da osservare in una comunità - sbotta la preside del liceo classico Tasso, Carmela Santarcangelo - L'anno scorso era tutto sopito perché c'erano il distanziamento e la Didattica digitale. I ragazzi erano repressi. In qualche modo non c'erano momenti di condivisione causa emergenza sanitaria. Adesso aggiunge Santarcangelo - che è tutto rientrato nella normalità si innesca un processo negativo. In passato c'erano lotte politiche che partivano dalle scuole, si studiavano la storia del pensiero critico e le politiche del lavoro: era così che si formava il pensiero maturo degli adulti del domani. Purtroppo devo riscontrare che molti ragazzi oggi imitano Gomorra denuncia ancora la preside - Il modello che si porta avanti è talvolta quello della scuola del bullo. Noi, come scuola, dobbiamo tendere alla rieducazione». Atteggiamenti di sfida verso i docenti, litigi tra compagni, intemperanze. Dopo due mesi di lezione in presenza, emergono tutti gli effetti negativi del post pandemia sul mondo della scuola. E fioccano le sanzioni disciplinari. Mentre non si contano più le note disciplinari. È quanto emerge dai primi bilanci dei presidi salernitani dopo due mesi di attività didattica in presenza. 

Video

Tra Salerno e provincia sono più di 20 le sospensioni straordinarie, le sanzioni disciplinari. «I ragazzi sembrano aver perso la scolarizzazione», lo sfogo dei presidi. Sull'aggressione verbale alla docente da parte del suo alunno scende in campo anche la Uil scuola. «È innanzitutto importante non minimizzare gli episodi di violenza nei confronti dei docenti ma garantire loro la massima tutela - dichiara Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - Gli insegnanti nell'esercizio delle loro funzioni sono dei pubblici ufficiali. Aggredire un docente significa offendere la scuola e non riconoscerne il giusto valore sociale. Su questo punto gioca un ruolo preponderante la famiglia, prima agenzia educativa da cui deve necessariamente partire il rispetto per l'Istituzione Scuola». L'inizio anno scolastico è stato tra i più difficili degli ultimi anni. «La pandemia ha inevitabilmente acuito e aumentato le fragilità e i disagi degli studenti ammette Barbara Figliolia, preside liceo Severi di Salerno - Noi come scuola siamo pronti ma abbiamo bisogno ora più di prima della collaborazione di tutti: enti locali, famiglie, associazioni, parrocchie. Occorre riprendere il dialogo educativo».

Anna Laura Giannantonio, preside liceo Da Procida, punta l'attenzione «sull'eccessivo permissivismo genitoriale e il mancato riconoscimento di ruoli e regole istituzionali che caratterizzano molti adolescenti. Questo fenomeno, così pervasivo, è da interpretarsi come una tendenza generale, un abito mentale che pericolosamente dilaga tra i giovanissimi e, ovviamente, va tenuto a bada con gli opportuni interventi educativi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA