SCAFATI. Erano decise le donne coinvolte nella maxi inchiesta su un giro di usura a Scafati, condotta dalla Procura di Nocera Inferiore. Ossessionate dai debitori,...
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"Quando esce il figlio Lello quello fa i guai, ci picchia e ci butta a terra che sta infumato", diceva una delle vittime, confermando l'impianto accusatorio degli investigatori. Dalle carte emergono le minacce di De Maio, che avrebbe rimandato per chiudere i conti di eventuali ritardi nei pagamenti a problemi futuri, dovuti sia al figlio Raffaele Porpora, ritenuto "capace di tutto", che ad altri soggetti, come un certo "Tituccio", noto nel giro della malavita napoletana. "Mi fecero capire che con la scusa di un caffè, se non pagavo mi portavano da qualche parte, mi caricavano in macchina e mi picchiavano". Dopo la prima denuncia, altre persone decisero di raccontare tutto agli inquirenti. Racconti fatti di telefonate, intimidazioni, minacce e presenze quotidiane. "Ve ne dovete andare, basta", provava a replicare qualcuna delle vittime. Ma non tutte: "Dite alla madre di Elvira che non deve passare mai più la fuori, che non si deve far vedere più che non si deve permettere". Nei prossimi giorni i coinvolti sosterranno l'interrogatorio di garanzia
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Il Mattino