SCAFATI. Il gip del tribunale di Nocera Inferiore, Gustavo Danise, ha disposto gli arresti domiciliari per Antonio Iannello. L'avvocato di Scafati, ex giudice di pace...
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Tuttavia, il giudice di pace con studio a Scafati risulta l’unico, della sua famiglia, iscritto nel registro degli indagati. Il sequestro preventivo aveva riguardato circa 1 milione e mezzo di euro tra conti correnti, depositi postali, titoli, polizze e anche di una jeep e di due appartamenti a Scafati. Tutti beni riconducibili a Iannello: secondo indagini corroborate da registrazioni video fatte a sua insaputa, il giudice si sarebbe fatto consegnare o promettere nel suo studio ingenti somme in contanti da avvocati e consulenti per pilotare decisioni e concordare risarcimenti in decine di procedimenti legati ad incidenti stradali. Sul lato patrimoniale, con accuse che vanno dalla corruzione semplice a quella in atti giudiziaria, l’attività d’indagine avrebbe evidenziato una «forte sproporzione economico-patrimoniale, manifestatasi, con tutta evidenza, nelle ingentissime disponibilità finanziarie depositate» presso un istituto bancario di Scafati. Nel mirino sono finiti gli acquisti di veicoli e immobili «fittiziamente intestati» a persone del nucleo familiare del giudice e i bonifici eseguiti «con le più svariate causali» fatti dalle sue collaboratrici di studio. Trentasette i capi d'imputazione, con l'indagine non ancora conclusa e che al momento vede coinvolti magistrati, avvocati, periti, consulenti ed esponenti delle forze dell'ordine. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino