Donato e Pietrina da cinque anni soffrono. Soffrono per la morte della figlia Maria Dorotea e soffrono perché non trovano pace neanche nella Giustizia. Cinque, eterni, anni...
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LA STORIA
Una vicenda tragica che nel corso del tempo ha registrato altri aspetti davvero drammatici per la famiglia di Maria Dorotea. Dalle spese per il trasporto della salma dal luogo dell'incidente all'obitorio (con le scuse successive del sindaco pugliese e il ritiro della richiesta economica) al furto delle uova di Pasqua adagiate sulla tomba della ragazza, per due anni consecutivi, nel cimitero di Policastro. E soprattutto un aspetto estremamente tragico: il processo a carico del conducente della vettura ristagna. Infatti dopo la condanna in primo grado a tre anni per omicidio colposo aggravato, in quanto D'Addato guidava sotto effetto di sostanze stupefacenti e con un tasso alcolemico superiore ai limiti, l'appello non è stato ancora messo in agenda da parte delle autorità giudiziarie. Appello che dovrebbe essere tenuto in base al ricorso presentato dai legali della famiglia che considerano la pena troppo esigua. Anche per questo Donato e Pietrina soffrono. Hanno contattato politici e amministratori, associazioni ed enti ma senza avere risposte concrete. Hanno scritto lettere ai vertici nazionali, fatto appelli in tv e sui quotidiani. Senza successo. E ancora oggi a cinque anni di distanza continuano a chiedere giustizia. Lo fanno sempre nel ricordo dell'amata figlia, artista e brillante. E in attesa che venga finalmente decisa una data per l'eventuale appello, quest'oggi, verrà tenuta una messa in ricordo di Maria Dorotea nella chiesa della Ss Maria Assunta a Policastro Bussentino alle 19. Un momento di preghiera che segue diverse giornate ed eventi in memoria della giovane deceduta a 26 anni.
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Il Mattino