«È vergognoso. Devono spiegarmi perché questo camorrista assassino è tornato a casa dalla sua famiglia. È tornato libero. Devono dirmi in faccia...
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È così, dopo aver scontato diversi anni nel carcere di Opera a Milano, è stato rimesso in libertà e presto farà rientro nella sua abitazione di Nocera Inferiore con il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 8 del mattino. «È irreale - spiega Simonetta Serena Lamberti - come nel 2015 quando, già condannato in primo grado e all’inizio dell’Appello, ottenne i domiciliari per gravi condizioni di salute. Condizioni di salute così gravi da consentirgli, anche per l’assenza di controlli, di organizzare un clan. Solo grazie alle indagini dei Ros fu evitato un attentato». Dopo altri due anni, però, è arrivata la scarcerazione: «È accaduto l’inverosimile. È successo quello che nessuno poteva aspettarsi. Un essere che ha continuato a fare del male, a programmare crimini come le notizie di cronaca ci hanno raccontato, è tornato libero. Libero di tornare a casa dalla sua famiglia. È stato sempre un camorrista anche quando era ai domiciliari, perchè non potrebbe fare la stessa cosa anche adesso? Dobbiamo aspettare che uccida ancora?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino