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Per alcuni solcare il mare su barca a vela è semplicemente un piacevole passatempo estivo. E invece la “velaterapia” è considerata un efficace metodo per combattere lo stress e le ansie giovanili. Da sette anni l’Istituto di istruzione superiore “Giovanni XXIII” di Torrione, a Salerno, è dotato di una barca a vela speciale, una barca-scuola della lunghezza di dieci metri che offre una occasione di recupero di ragazzi considerati difficili e socialmente non inseriti oppure di studenti con disabilità. Questa barca, “Gatsby”, è simbolo anche della lotta alla illegalità, in quanto confiscata alla criminalità organizzata. Da maggio del 2016 l’imbarcazione, sequestrata alla mafia, è stata concessa all’Istituto Giovanni XXIII di Salerno, guidato dalla preside Daniela Novi. La barca-scuola è balzata agli onori della cronaca nazionale con diversi collegamenti televisivi duranti trasmissioni in Rai. Oggi, però, per Gatsby non ci sono i fondi per la sua manutenzione. «In questo momento storico tutte le scuole, in particolar modo quelle tecniche professionali, sono destinatarie di numerosi fondi del Pnrr – dichiara la preside Novi - fondi che purtroppo servono per l’acquisto di nuove attrezzature e non per la manutenzione della scuola né delle attrezzature vecchie, come la nostra barca, che è un bene che desideriamo preservare, proprio perché la sua funzione oggi è volta la formazione degli studenti e non più al male come un tempo». Per questo la scuola cerca benefattori. La barca era stata assegnata all’istituto superiore salernitano da parte dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla camorra, presieduta all’epoca da Umberto Postiglione.
«La nostra barca speciale – dichiara la Novi - risulta particolarmente efficace nel recupero del disagio giovanile in quanto mette alla prova i ragazzi in contesti nuovi spingendo ciascuno a dare il meglio di sé, a vivere l’avventura come apprendimento, a rispettare la natura, ad apprendere regole condivise, a conoscere i propri limiti e la forza del gruppo.
Il Mattino