Giulio Savastano, l’uomo che ad inizio settimana ha preso a sassate per strada la sua ex compagna, colpendo al piede la figlioletta della stessa (appena sei anni) e...
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Savastano, dopo gli eventi dell’altro giorno che gli hanno causato un nuovo arresto, è stato anche abbandonato dal suo legale di fiducia tant’è che, nel corso dell’interrogatorio di ieri, è stato necessario anche nominare un legale di ufficio per l’interrogatorio.
Una storia brutta, quella di Savastano e della sua ex, di quelle che rischiano di fare cronaca per i risvolti drammatici che ne potrebbe derivare e che ha indotto prima il pm e poi il gip a non fargli alcun tipo di sconto. Soprattutto alla luce degli ultimi eventi che hanno visto, a Catania, due pm condannati al risarcimento dei danni i figli di una vittima del femminicidio e a, Sant’Omero, una oncologia morire a colpi di coltellate dal suo persecutore contro il quale aveva presentato delle denunce poi archiviate.
Ma torniamo a Salerno. Savastano era stato già arrestato lo scorso 11 giugno, per stalking nei confronti della sua ex: aveva difatti violato le prescrizioni impostegli dal questore di Salerno e aveva anche avuto ripetutamente, nei confronti della vittima, atteggiamenti violenti e persecutori. Ma il giudice non ritenendo che vi fossero gli estremi, quel giorno, non ha convalidato l’arresto restituendo gli atti in Procura, dalla quale non è arrivata alcuna richiesta di aggravamento della sua posizione. E non solo. Né il pm di turno quel giorno, e neanche la difesa della vittima, avevano chiesto il rito per direttissima così Savastano alle 15 del giorno successivo fu rimesso in libertà. Alle 19, dopo appena quattro ore, era però nuovamente tornato ad infastidire la donna. Essendo tornato libero, ed avendo già violato le prescrizioni, Savastano ha ritenuto anche di poter continuare indisturbatamente ad infastidire la donna. Dal 12 al 20 giugno, quando poi è stato arrestato in flagranza di reato, sono state almeno quattro le volte che l’uomo si è recato a casa della vittima, sfondando la porta e distruggendo qualsiasi cosa si trovasse davanti, fino a bloccarla in strada e a lanciargli sassi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino