«Striscia la Notizia» stana la truffatrice: si spacciava per amica del sindaco

«Striscia la Notizia» stana la truffatrice: si spacciava per amica del sindaco
Il sindaco Gianfranco Valiante chiamato in causa da una presunta truffatrice beccata da «Striscia la Notizia». Nel servizio andato in onda la signora raccoglie fondi...

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Il sindaco Gianfranco Valiante chiamato in causa da una presunta truffatrice beccata da «Striscia la Notizia». Nel servizio andato in onda la signora raccoglie fondi presso l’ospedale Cardarelli di Napoli spacciandosi per volontaria di una fantomatica associazione benefica citando, oltre all’Unicef, il Sert e case di cure (che hanno affermato di non conoscerla), anche il nome del sindaco di Baronissi di cui si dichiara amica. Valiante, chiamato dal giornalista della trasmissione satirica, smentisce categoricamente il rapporto di amicizia così come qualsivoglia rapporto con questa associazione di cui la donna parla e informa i carabinieri. Il servizio di Luca Abete, invitato di Striscia, ha fatto emergere la vicenda e l’interrogazione urgente del consigliere Serafino De Salvo, portata in consiglio comunale venerdì scorso, ha dato la possibilità di fare chiarezza sull’increscioso episodio. «La vicenda narrata, benché circoscritta ad un fatto episodico – sottolinea De Salvo - ha tuttavia portato, purtroppo, alla ribalta nazionale il nome della Città di Baronissi accostandolo alle pratiche fraudolente di una volgare truffatrice che strumentalizza il dolore e la disperazione delle persone più indifese, in questo caso i bambini malati o disagiati, per spillare danaro ad ignari benefattori» e pone una serie di quesiti per approfondire la questione. «La conosco – spiega il sindaco – perché, come altre persone, è seguita dai Servizi Sociali» e sottolinea di aver proceduto ad ulteriori accertamenti a seguito dei quali ha scoperto che la donna percepisce il reddito di cittadinanza, assegnato direttamente dall’Ufficio provinciale del Lavoro (pari a 650 euro mensili) e solo pochi giorni prima di venire a conoscenza dei fatti raccontati dal servizio televisivo, aveva firmato un contratto per un programma di tirocinio lavorativo del Consorzio Sociale per il quale avrebbe percepito 500 euro al mese. «Ho informato il Consorzio ed ho chiesto – spiega Valiante – di procrastinare l’avvio dei progetto per la signora fino a che non venga fatta chiarezza sulla sua posizione» e racconta anche che la donna ha precedentemente lavorato, grazie ad una borsa lavoro, in strutture del Comune. 

«Se ricordo bene – dice – ha lavorato al cimitero per sei mesi e credo non sia stata un esempio fulgido di laboriosità e professionalità». Valiante conclude ribadendo di aver inviato comunicazione ai carabinieri della stazione di Baronissi chiedendo approfondite indagini e assicura che, in caso di processo penale, sarà lui in prima persona a costituirsi parte civile per danno di immagine. 

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Il Mattino