San Valentino Torio, il giudice affida ai servizi sociali i cinque baby stupratori

San Valentino Torio, il giudice affida ai servizi sociali i cinque baby stupratori
San Valentino Torio. I cinque minorenni accusati di sequestro di persona e stupro nei riguardi di una 15enne di Sarno saranno messi alla prova. Il gip del tribunale di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
San Valentino Torio. I cinque minorenni accusati di sequestro di persona e stupro nei riguardi di una 15enne di Sarno saranno messi alla prova. Il gip del tribunale di Salerno, accogliendo questa mattina la richiesta degli avvocati difensori, ha sospeso in via subordinata il processo con messa alla prova come previsto nel processo penale minorile. Con il provvedimento, l'iter processuale viene sospeso e i cinque minori saranno affidati ai servizi dell'amministrazione giudiziaria che, insieme ai servizi socio-assistenziali, svolgeranno nei loro confronti attività di osservazione, sostegno e controllo. Il prossimo 21 febbraio il tribunale valuterà il programma elaborato dai servizi sociali da applicare ai ragazzi, per poi dare l'ok. In caso contrario, i cinque saranno processati con relativa sentenza.


Sullo sfondo, quello avvenuto il 26 giugno scorso a San Valentino Torio, quando cinque giovanissimi del luogo costrinsero una ragazza di Sarno a consumare un rapporto sessuale con ognuno di loro. Alle 21.06 la vittima arrivò nei pressi della villa comunale di San Valentino. Incontrò uno dei cinque del branco che disse di volerle parlare. Lei rifiutò, per poi essere trascinata con forza da altri due, sopraggiunti dopo, nel parcheggio sotterraneo di un supermercato. Le immagini di un sistema di videosorveglianza furono inequivocabili, lasciando solo immaginare cosa sarebbe successo poi di sotto. Lo stupro fu commesso in sequenza, con la ragazza che dopo un po’ rinunciò a combattere, subendo passivamente la violenza. Un racconto confermato, tra lacrime e singhiozzi, ai giudici durante l’incidente probatorio. In quella sede i ragazzi chiesero perdono alla famiglia e alla vittima per quanto commesso.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino