Telenovela piazza Libertà, si ritorna in tribunale per il risarcimento danni

L'azione avviata dopo il crollo di una porzione della piazza avvenuto nel 2012

La piazza contesa
Piazza della Libertà, querelle senza fine. Mentre è ancora in corso il procedimento giudiziario per la variante necessaria allo spostamento del Fusandola e al...

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Piazza della Libertà, querelle senza fine. Mentre è ancora in corso il procedimento giudiziario per la variante necessaria allo spostamento del Fusandola e al completamento dell'opera, dibattimento che finora ha subito diversi rinvii, è fissato per domani un altro processo in sede civile. Anzi, uno dei due incardinati al tribunale civile. Entrambi si basano su una richiesta di risarcimento: uno da parte della Lotti Associati nel confronti del Comune (intentato nel 2020) e l'altro del Comune nel confronti della Tekton (datato 2015). Trait d'union dei due procedimenti, per i quali il Comune ha chiesto la riunificazione, il crollo di una porzione della piazza avvenuto nel 2012 e per il quale il procedimento penale si concluse nel 2017 con due condanne e sette assoluzioni.



Il processo in calendario domani è quello che ha intentato la Lotti, società di ingegneria che ha progettato il pua Santa Teresa ed il fronte di mare, contro il Comune di Salerno per alcuni compensi contrattuali maturati, e calcolati in ben due milioni, nel periodo post crollo del settore 2 di piazza della Libertà. Una richiesta alla quale il Comune si è opposto non soltanto chiedendo la riunificazione del procedimento con quello che la stessa amministrazione ha intentato contro la Tekton o, in subordine, l'eventuale sospensione in attesa che arrivi a sentenza il procedimento avviato nel 2015; ma chiedendo, in via riconvenzionale, il riconoscimento della responsabilità risarcitoria di Lotti per il crollo della piazza per un importo pari a 8 milioni e 200 mila e la restituzione di un milione corrisposto a titolo di compenso per attività svolta dopo il dissesto.

Un risarcimento che il team legale della Lotti Associati respinge facendo propria la sentenza penale del 2017 che esonera da qualsiasi responsabilità la società, responsabilità - a detta dei giudici - imputabile al progettista ed ai collaudatori nominati dal Comune. Una vicenda giudiziaria abbastanza complicata, comunque, anche in sede civile. Infatti quando ci fu il crollo, il Comune indisse una nuova gara, poi vinta dal Consorzio Tekton, per completare il progetto e mettere in pratica la deviazione del Fusandola e l'urbanizzazione della piazza. Infatti, secondo la Lotti Associati, dovrebbe essere proprio la Tekton a dover sostenere la responsibilità del tutto. Il consorzio, intanto, dopo aver vinto l'appalto affidò i lavori alla Esa Costruzioni che, a sua volta, diede il progetto di variante ad un tecnico. Pertanto, secondo la Lotti, il Comune non avrebbe corrisposto nulla per la redazione del progetto di ripristino della piazza crollata. Per questo motivo la Lotti sarebbe anche contraria alla riunione dei due procedimenti come chiesto dal Comune.


Il procedimento civile datato 2015, invece, riguarda la risoluzione del contratto di appalto tra il Comune di Salerno e la Tekton per la realizzazione di Piazza della Libertà. Ed è ancora in piena fase istruttoria, con udienza nei primi giorni di febbraio. Al centro del contendere il crollo della piazza avvenuto, ricordiamo, il 24 luglio 2012. Nel 2013 il responsabile unico del procedimento ordinò un nuovo progetto a Lotti associati di ripristino in tutti i settori ed al Consorzio Tekton di dare esecuzione ai lavori. Ma il Consorzio Tekton decise di non voler eseguire l'opera e il Comune avviò la risoluzione dei contratti del 2009 che prevedevano la realizzazione della piazza e le opere di urbanizzazione e la deviazione del Fusandola. Nel 2015 Tekton citò in giudizio il Comune di Salerno, il quale si difese chiedendo 12 milioni e 600 mila euro a Tekton, Lotti e Bofill: otto milioni e 200 mila per i lavori di ripristino più 3 milioni e 400 mila euro chiesti dalla Comes (che ha fatto i lavori di messa in sicurezza dopo il crollo) come costi aggiuntivi dell'intervento strutturale svolto.
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Il Mattino