Trans accoltellata al cuore nella casa d'accoglienza: è giallo

Trans accoltellata al cuore nella casa d'accoglienza: è giallo
Una coltellata al cuore. L'arma da taglio ancora piantata nel petto. Una scena agghiacciante quella che si è presentata ieri pomeriggio ai sanitari del 118 chiamati ad...

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Una coltellata al cuore. L'arma da taglio ancora piantata nel petto. Una scena agghiacciante quella che si è presentata ieri pomeriggio ai sanitari del 118 chiamati ad intervenire a Vallo della Lucania. Nella casa accoglienza, gestita dal Piano di Zona S8, c'era il corpo senza vita di Francesca Galatro, così all'anagrafe oggi dopo l'intervento eseguito anni fa per il cambio di sesso. Una morte ancora avvolta dal mistero. Gli inquirenti non tralasciano nessuna ipotesi. Si lavora sull'omicidio, ma la donna potrebbe anche essersi tolta la vita.


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Francesca, 66 anni, laureata in ingegneria, era originaria di Buonabitacolo ma da anni era residente a Vallo. Per molto tempo aveva accudito un'anziana poi, nell'ultimo anno, aveva chiesto ospitalità al centro accoglienza gestito dal Piano di zona S8. La struttura a giorni avrebbe dovuto chiudere. Il comune di Vallo, ente capofila del Piano ne aveva disposto la chiusura per l'emergenza Coronavirus. Gli ospiti, tra cui Francesca, avrebbero dovuto lasciare il centro per il 20 agosto. La donna invece ieri stata ritrovata senza vita nella camera da letto che la ospitava. Una sola ferita da arma da taglio al petto. Una coltellata fatale che non le ha lasciato scampo. A far scattare l'allarme una dipendente del Piano di Zona, giunta per controllare gli ospiti. Quando è entrata nella camera di Francesca, l'agghiacciante scoperta.

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La donna era riversa sul letto in una pozza di sangue ancora con il coltello nel cuore. Sul posto i sanitari del 118 e i carabinieri di Vallo, al comando del capitano Annarita D'Ambrosio che hanno avviato le indagini di rito. La procura ha aperto un fascicolo di indagine. Sul posto il sostituto procuratore di turno. Da capire se la donna sia stata uccisa o si sia tolta la vita con un gesto estremo. Il medico legale, Adamo Maiese, ha eseguito un primo esame esterno, la salma poi è stata trasferita presso la sala mortuaria dell'ospedale San Luca, dove in giornata il medico legale eseguirà altri accertamenti. Si sta indagando nella sfera personale della vittima. Se al di fuori del centro aveva legami particolari. All'interno della struttura una decina di persone tra cui una famiglia. La notizia della morte di Francesca e soprattutto la modalità del decesso ha scosso la comunità di Vallo dove era ben inserita. Laureata in ingegneria anni fa aveva anche insegnato. Poi una brutta depressione, aveva problemi di alcool ed era seguita anche dai sanitari del Sert. A Vallo non aveva familiari. Il tribunale di recente le aveva nominato un amministratore di sostegno. «Una persona molto sensibile e religiosa - la descrive chi la conosceva - Ogni sera andava in chiesa. È difficile credere che si sia tolta la vita».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino