Troppi incendi a Castel San Giorgio, «è danno ambientale»: esposto in Procura

Distrutti quaranta ettari di macchia mediterranea

Gli incendi a Castel San Giorgio
«Danno ambientale» a Castel San Giorgio per via dei troppi incendi. Tre nell'ultimo mese. Non ha dubbi il coordinatore di Europa Verde, Salvatore De Simone, che...

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«Danno ambientale» a Castel San Giorgio per via dei troppi incendi. Tre nell'ultimo mese. Non ha dubbi il coordinatore di Europa Verde, Salvatore De Simone, che insieme al coordinamento provinciale (Anna Cione e Dario Barbirotti) ha espresso grossa preoccupazione per i danni provocati nell'area circostante l'Eremo di Santa Maria a Castello e del Castello di San Giorgio.

Si tratta di aree sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico, con rischio serio per la macchia mediterranea e la fauna esistente.

Quanto accaduto, riferisce il coordinatore cittadino De Simone, «È un attacco criminale all’ambiente e alla natura che va condannato senza se e senza ma. È stato chiesto al Deputato Francesco Emilio Borrelli di produrre interrogazione parlamentare essendo aree vincolate e chiedere alla Procura della Repubblica di poter avviare indagini per il danno ambientale».

Si tratta di circa quaranta ettari di macchia mediterranea dove associazioni ambientaliste del territorio si stanno prodigando da anni per la tutela. Gli incendi arrecati ad aree tutelate e religiose rappresentano un attacco ed una sfida alle istituzioni da parte di gruppi criminali che fanno affari sugli incendi. «Riteniamo - dice De Simone - che il Comune dovrebbe recuperare i sentieri per iniziare a valorizzare queste aree con progetti a valere sul Pnrr per prevenire e tutelare meglio il futuro dei nostri figli». Lo scorso lunedì, un vasto incendio aveva distrutto la collina in località Trivio. Lo stesso era accaduto in località Passo dell'Orco, con i roghi alimentati dal forte vento che negli ultimi giorni si era registrato su tutto il territorio della provincia di Salerno. Enorme era stato il lavoro dei vigili del fuoco e dei volontari per estinguere i focolai rimasti attivi. Ci sono voluti due giorni per spegnere le fiamme del tutto. Sugli episodi furono avviate, poi, le indagini del caso per stabilire se i roghi fossero di natura dolosa o meno. 

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Il Mattino