Truffa con i videopoker: in 63 rischiano il processo

Truffa con i videopoker: in 63 rischiano il processo
PAGANI - Compariranno davanti al gup del Tribunale di Salerno il prossimo 11 dicembre i 63 indagati nella maxi inchiesta “Jamm jamm”, raggiunti dalla richiesta di...

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PAGANI - Compariranno davanti al gup del Tribunale di Salerno il prossimo 11 dicembre i 63 indagati nella maxi inchiesta “Jamm jamm”, raggiunti dalla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura Antimafia. L’udienza preliminare, con le richieste di rito alternativo, comprende accuse di associazione a delinquere finalizzata al gioco d’azzardo on line per 57, con l’organizzazione attiva sull’Agro nocerino, in particolare nei comuni di Pagani, Angri, Nocera Inferiore, Scafati, Sant’Egidio, San Valentino Torio, poi Castel San Giorgio, Roccapiemonte fino a Salerno, con una rete forte di contatti accertati in Basilicata e Calabria, fino ad arrivare all’estero, dove avevano base i server. Le postazioni erano infatti ubicate in Canada, con altri riferimenti in Montenegro, e le società in Inghilterra, dove per le accuse confluivano i ricavi.


L’operazione coordinata dalla Procura e svolta materialmente dal gruppo investigativo della Guardia di Finanza di Salerno venne rivista e di fatto svuotata, già in fase di interrogatori e poi al Tribunale del Riesame, con memorie difensive e approfondimenti a dare il via alle scarcerazioni e ai dissequestri di numerosi bar e punti scommesse bloccati dai sigilli. Le piattaforme venivano alterate impedendo a qualsiasi giocatore di effettuare vincite apprezzabili. Soldi e profitti di quel giro venivano utilizzati anche per investimenti, come nel caso del disco bar "Jamm Jamm" di San Valentino Torio, una struttura all’interno del quale secondo l’Antimafia fu accertata la riconducibilità di alcuni di quegli illeciti profitti. Ventitré furono le attività commerciali sequestrate all’epoca. Nell’indagine finirono anche due carabinieri, indagati per aver spifferato notizie su indagini su alcuni dei coinvolti Leggi l'articolo completo su
Il Mattino