Turisti, l'ultimo pienone per il ponte dell'Epifania

Strutture ricettive viaggiano verso il sold out com'è accaduto per l'Immacolata e Capodanno

Salerno si prepara a riempirsi, già da oggi, di visitatori, per il ponte dell'Epifania. Le Luci e il clima soleggiato hanno spinto anche gli indecisi a prenotare almeno...

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Salerno si prepara a riempirsi, già da oggi, di visitatori, per il ponte dell'Epifania. Le Luci e il clima soleggiato hanno spinto anche gli indecisi a prenotare almeno un week end fuoriporta e così, sia le strutture alberghiere che quelle extralberghiere viaggiano verso il sold out, com'è accaduto per l'Immacolata e Capodanno, dopo un novembre che tutti gli operatori bollano come un mese da cancellare. Facendo una ricerca su Booking, l'84 per cento di b&b, case vacanze, hotel e affittacamere è già al completo e sono solo 103 le soluzioni disponibili, con prezzi che, per due notti, oscillano dai 160 agli oltre 700 euro per sistemazioni particolarmente lussuose. «La ripresa indubbiamente c'è stata - ammette Antonio Ilardi, presidente di Federalberghi - ed è iniziata già da questa estate. Il periodo natalizio è riuscito a farci mantenere un trend che speriamo possa consolidarsi anche per il futuro». Al di là delle considerazioni, sono i dati dell'imposta di soggiorno a parlare; si è infatti passati da 812.916,40 euro del 2019 (l'ultimo anno prima del Covid) agli 831.241,70 del 2022 (la cifra è relativa al periodo primo gennaio-trentuno dicembre), con in mezzo un triste 84.709,16 del 2021, quando l'imposta entrò in vigore solo nell'ultimo trimestre per incentivare il turismo post emergenza sanitaria.

Anche gli addetti dell'extralberghiero sono soddisfatti. Marco Ferrara, gestore del già Notte b&b Salerno centro e di altre strutture conferma che «siamo al completo già da oggi. E non siamo i soli, perché confrontandomi con altri colleghi la situazione sembra più o meno generalizzata. La permanenza media è di due notti, anche se qualcuno ha optato per il solo pernottamento del sabato. Chi ci raggiungerà lo farà prevalentemente da Puglia e Calabria, che sembrano essere le regioni ad aver risposto meglio all'appello». Da Santi e Saraceni non ci sono posti durante questo fine settimana: «Non ci possiamo lamentare, ma io preferisco la stagione estiva - spiega Salvatore D'Arienzo - In passato avevamo un afflusso maggiore durante il periodo delle Luci, quest'anno invece mi sembra che siano andati molto meglio i mesi che vanno da maggio ad ottobre rispetto a questi ultimi. Novembre è stato un periodo nero, adesso volano i week end, come di consueto, ma purtroppo non gli infrasettimanali». Una considerazione che trova concorde pure Roberto Amabile dei b&b Il piccolo principe e Cometa: «La prima struttura è piena, la seconda ancora no - racconta - Dicembre non è stato un mese spettacolare, addirittura abbiamo registrato buchi del tutto inattesi nei festivi e Natale è passato in sordina, fatta eccezione per i sold out dell'Immacolata e di Capodanno. Per quanto riguarda il ponte della Befana non ci lamentiamo. Stiamo ricevendo contatti e prenotazioni dalla Sicilia, dall'Abruzzo e dal Piemonte».



E c'è chi ha già deciso di opzionare un pranzo o una cena in ristorante, come spiegano gli addetti ai lavori. «Siamo al completo già da una ventina di giorni - dice Enzo Esposito di Pescheria - Il flusso è costante durante la settimana e si amplifica nel week end. Per l'Epifania è lo stesso. Abbiamo prenotazioni sia per il pranzo che per la cena. La ripresa c'è e chi dice il contrario mente». Per Enzo Bove, titolare di ben cinque ristoranti (Porca Vacca, Osteria di Porca Vacca, Gli Impastati, Filippo e o panaro e Non ti pago), «sono solo i salernitani a criticare Salerno in questa fase dell'anno, perché i locali sono tutti pieni di turisti, perfino il lunedì sera. Tralasciando il venerdì, sabato e domenica, quando l'afflusso è buono a prescindere dalle Luci, tutto il mese di dicembre è stato da record perché abbiamo avuto tantissime richieste nei giorni infrasettimanali, a pranzo e a cena». Uno scenario ben diverso da quello di dodici mesi fa, «quando la paura del Covid ha spinto molti a rinunciare a visitare le nostre attività per paura dei contagi, nonostante non ci fosse il coprifuoco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino