Dalla malattia all'amore: Antonio e Dino al fatidico «sì»

Dalla malattia all'amore: Antonio e Dino al fatidico «sì»
Antonio ha rappresentato per Dino l’angelo che gli ha fatto superare il trauma dell’improvvisa morte della mamma a cui era particolarmente legato. Dino, invece,...

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Antonio ha rappresentato per Dino l’angelo che gli ha fatto superare il trauma dell’improvvisa morte della mamma a cui era particolarmente legato. Dino, invece, è stato per Antonio il guerriero che gli ha permesso di sconfiggere, non solo il cancro, ma di trovare la forza per superare i pregiudizi. Due anni fa, quando i medici dissero che la malattia era definitivamente vinta, nacque in loro il desiderio di ufficializzare l’amore che li univa. Domenica scorsa a Terzigno hanno coronato il sogno celebrando la loro unione. Ad ufficializzare il rito è stato il sindaco della città vesuviana, Francesco Ranieri, «un nostro amico», hanno detto Antonio e Dino spiegando il perché non hanno scelto la loro città, Nocera Inferiore. 


Antonio Gambardella, 45 anni, è parrucchiere. Dino Bisogno, 46 anni, insegna a Brescia all’Istituto Alberghiero. Da tre anni vivono nel popoloso quartiere di Piedimonte insieme alla mamma di Antonio, Giuseppa De Angelis, una donna energica di 83 anni che sin dal primo momento ha compreso il loro l’amore e li ha sostenuti. Antonio e Dino sono insieme da 17 anni. Da nove convivono. Da tre giorni sono una famiglia a tutti gli effetti. Non è stato facile arrivare al fatidico sì. Ci sono stati sorrisi ma anche tante battaglie. La più dura la malattia di Antonio. Quaranta giorni in ospedale e due interventi chirurgici, al suo fianco ha avuto, giorno e notte, Dino che ha potuto seguirlo grazie all’autorizzazione di mamma Giuseppina. La legge, infatti, non consente ad un estraneo di assistere un ammalato in ospedale. «Quando sono guarito – ha spiegato Antonio – ho capito che era arrivato il momento di ufficializzare il nostro amore, di avere il diritto di stare l’uno accanto all’altro, anche in momenti non felici, pure al cospetto della legge». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino