«Il vaso di Python deve tornare in Italia». Ad affermarlo è il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, riferendosi alla vicenda del...
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«Purtroppo la vicenda non mi stupisce: a Paestum gli scavi clandestini sono stati devastanti, con centinaia se non migliaia di tombe trafugate negli ultimi decenni. - aggiunge ancora il direttore del Parco Archeologico- Il pittore a cui si attribuisce il vaso del Metropolitan è uno dei pochissimi noti a noi con il proprio nome, Python, e operava a Paestum nel IV sec. a.C. Molti vasi a firma sua sono stati scavati nelle tombe del VI secolo a.C. intorno a Paestum. Comunque molti di più ancora sembrano essere stati trafugati dai clandestini».
«Sarebbe interessante sapere di più anche su un altro pezzo esposto nel Metropolitan, - conclude Zuchtriegel - una lastra affrescata con cavaliere, che è entrata nelle collezioni del museo solo nel recente 1994: come e da dove esattamente non ci è dato sapere. La didascalia l'identifica come lucana, ma gli esperti del settore, tra cui la professoressa Angela Pontrandolfo, convengono nell'attribuirla a Paestum. Ci si chiede perché la storia di questo oggetto non venga resa nota. Il problema vero dietro tutto ciò è che finché c'è chi compra antichità senza preoccuparsi troppo della provenienza, gli scavi clandestini continueranno a soddisfare la domanda e a devastare il patrimonio italiano». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino