Salerno, verde pubblico senza pace: «Nuovo gestore ma la città è una giungla»

Salerno, verde pubblico senza pace: «Nuovo gestore ma la città è una giungla»
Da San Leonardo a via Porto, da Sordina a via Leucosia, da Fratte a Mariconda, dal Carmine Alto a via Vinciprova. E poi dall'ex Salid al Galiziano passando per il parco...

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Da San Leonardo a via Porto, da Sordina a via Leucosia, da Fratte a Mariconda, dal Carmine Alto a via Vinciprova. E poi dall'ex Salid al Galiziano passando per il parco Mercatello: le richieste di intervento per il taglio dell'erba, la potatura degli alberi e la riapertura dei parchi arriva al sindaco di Salerno da ogni parte della città. Con tanto di foto dimostrative dello stato di abbandono. «Giungla», «savana» e «discarica» sono le parole più gettonate. Insieme a «vergogna». L'annuncio di Enzo Napoli sulla sua pagina Facebook sull'avvio della manutenzione del verde da parte della ditta Agriverde ottengono l'effetto opposto a quello desiderato. Non solo le parole del sindaco non tranquillizzano i cittadini, ma danno la stura alle loro lamentele. Tanto più che, dopo le dimissioni di Giuseppe Giuliano dalla dirigenza del settore ambiente, palazzo di città non ha ancora trovato un sostituto. «Sono stati mesi complessi e sappiamo che abbiamo registrato non poche difficoltà. Ma siamo tornati in carreggiata», scrive Napoli pubblicando le foto delle aree sulle quali gli operai stanno agendo: il lungomare e la zona orientale.

«Copriremo tutta la città», assicura il sindaco. Ma le sue parole non bastano. Di fatto, Salerno paga le conseguenze dell'inchiesta con al centro le cooperative sociali e il venir meno del lavoro di manutenzione ordinaria del verde pubblico nonché di gestione dei parchi cittadini. Se la gara per la manutenzione del verde è in dirittura d'arrivo, per quella relativa alla gestione dei parchi bisognerà aspettare il prossimo lunedì per l'apertura delle buste. 15 le offerte arrivate. Ma il tempo necessario a portare la gara a termine non fa escludere, come annunciato dall'assessore Massimiliano Natella, la possibilità di un affidamento temporaneo anche per i parchi, così come fatto con la manutenzione del verde. Intanto, palazzo di città non si sbilancia sul possibile successore di Giuliano, dimessosi per prendere servizio a Siracusa, dove ha vinto un concorso. La situazione, dunque, è tutt'altro che semplice. E i cittadini non trattengono l'amarezza. E così in centinaia prendono d'assalto il post del sindaco. Tanti i messaggi relativi ai parchi: dal parco del Galiziano al parco Galloppo, dall'ex Salid al parco del Seminario fino alla villa comunale di Fratte.

Le lamentele, però riguardano soprattutto il parco del Mercatello. Se Alberto Carlino lo definisce una «discarica a cielo aperto», Claudia De Simone fa notare che «l'erba è più alta di me». Non mancano segnalazioni relativi alla zona Orientale, «sempre più nel degrado totale». A iniziare dai marciapiedi: «Ormai sui marciapiedi del quartiere Italia non camminiamo più dice Stefania Amato - erba sempre più alta». Segnalazioni arrivano anche da Mariconda, via Leucosia e San Leonardo, dove via Fondo Dattero «è diventata a senso unico per gli arbusti incolti». Sempre sulla zona Orientale, Vincenzo Di Giacomo scrive: «Santa Margherita è la Savana oramai». E poi da via Vinciprova e via Mobilio ci si lamenta non solo di erba alta, ma anche di «alberi pieni di insetti» e della presenza di ratti. «Invasa di topi» viene definita anche la zona Porto. Problemi sono evidenziati anche in via Sichelgaita, via Calenda, via Benedetto Croce, via Piave. Via Bottiglieri è descritta come un «letamaio». Erba alta e alberature non potate anche in zona Carmine Alto e nelle vie Lettieri e Calenda. «Ho davanti al balcone di casa tre alberi che sono arrivati al terzo piano scrive Marianna Dell'Anno - io vivo al primo». Le richieste di intervento rivolte al sindaco non risparmiano i rioni collinari, dal palazzetto di Matierno alla piazza di Sordina. Le critiche riguardano anche i lavori appena realizzati dalla Agriverde. «L'erba viene solo tagliata denuncia Matteo Romeo - Poi resta lì e non viene raccolta». Ed Emilia Centanni, pubblicando la foto dell'erba lasciata nelle aiuole, fa ironia: «Siamo passati dai campi di broccoli ai campi di fieno. Chi ha il cavallo o l'asino può tranquillamente portarlo qui a pascolare. Chi ha il coniglio può venire a raccogliere la base per la gabbietta». Infine, c'è chi manifesta «vergogna», lamentando «tasse europee» e «servizi da Africa» e chi invoca l'impiego nella manutenzione ordinaria del verde di chi percepisce il reddito di cittadinanza.

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Il Mattino