NOCERA INFERIORE. Aveva in funzione apparecchi per «videopoker» che erano stati dichiarati illegali dal 2003. Finisce nel mirino della Guardia di Finanza un noto bar di Nocera...
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L'obiettivo è quello di tutelare il regolare andamento del mercato del gioco, sempre più caratterizzato da un notevole impatto sociale. Le fiamme gialle hanno effettuato i controlli in una specifica parte dell'attività commerciale, una volta entrati al suo interno. Nello specifico, su di un'area soppalcata che era stata adibita al gioco. Qui, c'erano quattro apparecchi da intrattenimento, le classiche macchinette per giocare al videopoker.
Stando ai primi controlli, le stesse risultavano essere illegali dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sin dall'anno 2003. Le vincite, infatti, erano gestite tramite l'utilizzo di un software che riduceva al minimo le possibilità di vincita da parte dei tanti giocatori. Ignari di tutto, al termine di ogni partita. I congegni sono stati sottoposti a sequestro penale ed amministrativo, insieme ad una somma di denaro in contante, pari a circa 300 euro, rinvenuta all'interno degli apparecchi.
Denaro inquadrato come provento dell'attività illecita, in parte custodito anche in un'altro angolo del bar. Il titolare dell'attività, un sessantenne, è stato denunciato a piede libero con la contestazione dell'esercizio del gioco d'azzardo mediante apparecchi videopoker/slot-machine. Lo stesso è stato poi segnalato all'autorità amministrativa competente per l'irrogazione delle sanzioni pecunarie previste, regolate dal Regio Decreto 773, quantificate in 28.000 euro. Tuttavia, il sequestro effettuato ieri non sarà l'ultimo. Stando ai report delle fiamme gialle infatti, risulterebbero essere sempre di più le attività commerciali che usufruirebbero, al loro interno, di impianti illegali e non collegati all'amministrazione del Monopolio di Stato generale. Al di là dei bar, nel mirino della Finanza ci sarebbero sempre più circoli ricreativi. Locali generalmente più «privati» rispetto ad altre attività commerciali, che necessitano di autorizzazioni amministrative differenti.
È proprio all'interno dei circoli privati che il fenomeno del gioco d'azzardo andrebbe per la maggiore. Sistema ideale per trasformarsi poi in fonte di proventi illeciti e che spesso risultano essere legati anche ad attività della criminalità organizzata. Tutto questo all'insaputa, molto spesso, dei tanti clienti e giocatori. Vittime, a loro volta, di quel fenomeno sociale chiamato ludopatia. Molto più impegnativo invece risulta, per le forze dell'ordine, risalire ai fornitori di questi apparecchi, sui quali spesso i titolari delle attività commerciali fanno orecchie da mercante. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino