Vietri, crolla l’acquedotto medievale: «Colpita la nostra memoria storica»

Vietri, crolla l’acquedotto medievale
Il forte vento ha provocato ingenti danni anche al patrimonio storico e artistico. Ieri mattina, infatti, alla frazione Molina di Vietri sul Mare, le raffiche hanno causato il...

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Il forte vento ha provocato ingenti danni anche al patrimonio storico e artistico. Ieri mattina, infatti, alla frazione Molina di Vietri sul Mare, le raffiche hanno causato il crollo di gran parte dell’antico acquedotto medioevale, da secoli simbolo indiscusso della località situata sulla strada statale che conduce a Cava de’ Tirreni.

L’amara scoperta è stata fatta da alcuni residenti della zona, che si sono accorti che una parte consistente del corpo di fabbrica dell’acquedotto medievale non c’era più e che parte del «Ponte del Diavolo» era ridotto a un cumulo di macerie.

Il crollo di ieri ha innescato un vespaio di polemiche, poiché da anni, da più parti, era stato lanciato un appello alle istituzioni preposte per cercare di salvaguardare un pezzo di storia di Vietri e non solo. «Sono molto amareggiato - ha dichiarato il primo cittadino di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone - Si tratta di un danno immane per la memoria storica della nostra comunità. Attiveremo subito tutte le procedure sia per la parte ancora in piedi sia per chiedere un possibile ripristino, cosa che già da un anno avevamo sollecitato con ordinanza sindacale avverso privati ed alla Soprintendenza di Salerno, unico ente preposto per dar il via a qualsiasi lavoro di messa in sicurezza».

De Simone, con l’assessore ai lavori pubblici Marcello Civale, spiega che sarà fatto di tutto per salvare il salvabile e che già da alcuni anni erano state sottoposte all’attenzione della Sovrintendenza le criticità del ponte del Diavolo.

Quella dell’acquedotto medioevale di Molina è una storia alquanto travagliata. Cominciata nel 1320, quando il nobile Riccardo Scattaretico ottenne dall’Abate della Badia Benedettina cavense, Filippo De Haya, il permesso per l’utilizzo delle acque sgorganti dalla sorgente delle «Traverse», la sua costruzione iniziò qualche anno più tardi. L’antico acquedotto, fu quasi del tutto distrutto dalla terribile alluvione del 1954. L’auspicio dei cittadini e che il ponte del diavolo e la vicina chiesetta di Santa Maria della Pace possano essere restaurati e restituiti alla comunità. Danni per il forte vento si sono registrati anche a Cava, con diversi interventi dei Vigili del Fuoco per la caduta di alberi e di materiale di copertura di alcuni edifici. Per fortuna non si registrano danni seri a cose e persone.

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Il Mattino